
Graziano, 6 anni, oggi è vivo. Sorride, respira, abbraccia la sua famiglia. Ma solo qualche giorno fa, quel sorriso sembrava destinato a spegnersi per sempre. Invece, qualcosa di straordinario è accaduto: una catena di soccorso impeccabile, una corsa contro il tempo in cui uomini e donne eccezionali hanno dimostrato cosa significa essere angeli, nel senso più profondo e umano del termine.
Il dramma si è consumato in pochi attimi sul litorale del lido Edelvina, quando Graziano è stato recuperato privo di conoscenza nelle acque. A salvarlo per primi sono stati l’assistente bagnante del lido e Arturo Parrilli, che si sono tuffati senza esitazione per recuperarlo e portarlo a riva.
Sul bagnasciuga, il piccolo era esamine, in grave insufficienza respiratoria. Quei momenti sono stati sospesi tra la paura e la speranza, ma è lì che è entrata in scena un’altra squadra di angeli: quella della Croce Rossa.
Un equipaggio tutto al femminile ha preso in carico il piccolo con una determinazione e una competenza che hanno fatto la differenza. La dottoressa Michela Proto, l’infermiera Lucia Manzo e l’operatrice socio-sanitaria Vincenzina Benincasa hanno agito con lucidità, velocità e cuore, attivando tutte le manovre necessarie per rianimare il bambino.
Ma la corsa contro il tempo non si è fermata lì.
Tempestivo e decisivo è stato anche l’intervento dell’elisoccorso del 118 con il velivolo Felix 2. Il pilota Pietro Vitiello, con un passato da ufficiale dell’Aeronautica Militare, è riuscito ad atterrare in sicurezza nella cava dismessa di Erchie, a pochi metri dall’arenile.
Dell’equipaggio facevano parte l’elisoccorritore Cosimo Marcellino, il dottor Stefano Limpido e l’infermiere Giovanni Manganiello, i quali hanno prontamente rianimato, intubato e stabilizzato il piccolo Graziano — che era in stato comatoso — e lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale pediatrico Santobono.
Qui, l’equipe medica ha completato l’opera. Hanno lottato con la stessa determinazione per restituire Graziano alla vita, fino a quando ha riaperto gli occhi.
Un risveglio che ha portato gioia e commozione non solo alla sua famiglia, ma anche a tutta la comunità della Costiera Amalfitana, che ha seguito con apprensione ogni aggiornamento.
Graziano oggi sa che gli angeli esistono davvero. Non hanno le ali, ma un cuore grande, un addestramento impeccabile e il coraggio di chi sa che ogni secondo può fare la differenza. Grazie a loro, un bambino è tornato alla vita. E noi, con lui, abbiamo ritrovato una storia che vale la pena raccontare.
Quella che poteva diventare una tragedia si è trasformata in un miracolo moderno, fatto di prontezza, preparazione e altruismo.