
Le donne impegnate in attività agricole, sono la storia del nostro paese Italia, da sempre forza portante dell’agricoltura italiana fin dai tempi remoti. Ne abbiamo avuto conferma, questa mattina quando abbiamo incrociato una macchina guidata da una donna, con il lampeggiante sul tetto, di scorta ad una mietitrebbiatrice e un trattore con carrello al seguito. Incuriositi, l’abbiamo seguita fino al luogo di lavoro nella campagna flumerese, dove abbiamo appreso, che oggi, completava la campagna di mietitura 2025, di grano, avena e fieno. Ci siamo anche fermati, per buona parte della mattinata, per assistere ad alcune fasi del lavoro svolto di mietitura e lo spostamento poi, in un altro versante del territorio di Flumeri.
Si tratta di una piccola azienda familiare di Flumeri, composta da tre persone, di cui appunto una donna, che da anni svolgono l’attività di mietitura in Puglia, Basilicata e Campania Alta Irpinia. Al termine della mattinata, abbiamo poste alcune domande alla donna, molto dinamica nello svolgere il lavoro e nel modo di presentarsi, ma anche molto restia ad essere fotografata e nominata:
Signora, come concilia il suo lavoro nel periodo di mietitura con figli e famiglia ? A casa rimangono le mie figlie, tre ragazze, che chiusa la scuola si adoperano per gestire il quotidiano. E appunto in questi due mesi circa di mietitura, mi hanno sostituito nelle faccende domestiche, e quindi, in questo modo riesco a conciliare casa e lavoro.
Lei, di cosa si occupa durante i due mesi circa della campagna di mietitura ? “ Prima di iniziare la campagna di mietitura, che quest’anno è iniziata il 4 giugno, ho provveduto al rilascio dei permessi di transito sulle strade, da parte degli enti preposti; di Puglia, Basilicata e Campania. Oggi è tutto più semplice rispetto agli anni precedenti, quando dovevo recarmi nei capoluoghi di regione, perché i permessi erano tutti cartacei e rilasciati a mano. Mentre adesso, faccio tutto on line e quindi tutto ciò facilita il mio compito. Poi, mi occupo di contattare di volta in volta i vari proprietari dei campi da mietere e di aiuto durante la fase lavorativa. Inoltre, faccio anche da scorta alla mietitrebbiatrice e carrello di trasporto della lama, quando si tratta di spostamenti in strada “.
Lei ha parlato del trasporto della lama, questo comporta ogni volta lo smontaggio e rimontaggio ? “ Si, ogni spostamento che comporta il passaggio su strade, la lama va smontata e rimontata. Per cui, è una attività che faccio con l’ausilio di mio marito in cabina, che è l’operatore durante la mietitura. Mentre io opero a terra, dove me la cavo in breve tempo, avendo fatto esperienza in tal senso “.
Da quale regione avete iniziato la campagna di mietitura ? “ Abbiamo iniziato dalla Puglia, e precisamente nelle campagne di Canosa e Cerignola. Poi, ci siamo spostati in Basilicata nell’area di Lavello e in ultimo in Campania nell’Alta Irpinia, compreso Villanova del Battista e Flumeri, come lei vede “.
Dal punto di vista economico si sente soddisfatta per la sua piccola azienda familiare ? “ Non molto, il lavoro è tanto dalla mattina e fino a notte inoltrata, con sosta solo per mangiare. Mentre i costi sono molti, dovuti al carburante il cui prezzo è alto, agli anticipi di denaro che dobbiamo sostenere, perchè i pagamenti della mietitura li riceviamo per prassi a fine anno, e quindi, solo a quel punto possiamo fare un rendiconto, tra spese sostenute e ricavi “.
Una vera imprenditrice agricola, a cui facciamo i nostri auguri per il lavoro impegnativo, che svolge durante i mesi della mietitura, tra il caldo torrido e polvere.
Veramente da ammirare, per la sua evoluzione dal tradizionalismo al World Wide Web.
Carmine Martino