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Aumenti sì, ma senza scossoni. È questa la linea scelta dal governo per intervenire sul settore del tabacco, evitando rialzi bruschi che avrebbero potuto spingere i consumatori verso il mercato illegale e alimentare il contrabbando. La strategia punta invece su incrementi graduali, diluiti su tre anni, così da non destabilizzare il mercato e da preparare il Paese alla nuova direttiva europea sulle accise (TED), in arrivo da Bruxelles.
La riforma europea, infatti, promette un giro di vite senza precedenti su tutto il comparto: sigarette, tabacco trinciato, sigari, prodotti elettronici, tabacco riscaldato e perfino le nuove bustine di nicotina. Proprio per questo Roma ha giocato d’anticipo, presentando alle multinazionali un calendario fiscale “soft”, ma capace di garantire comunque un gettito importante: oltre un miliardo di euro in tre anni.
Sigarette, quanto aumentano
Secondo le prime simulazioni, gli aumenti delle accise produrranno questi effetti:
• 2026 → rincaro stimato tra 14 e 15 centesimi a pacchetto
• 2027 → incremento più leggero, compreso tra 10 e 12 centesimi
• 2028 → nuova salita tra 12 e 13 centesimi
Complessivamente, nel triennio, il prezzo di un pacchetto potrebbe salire di circa 60 centesimi. Resta comunque la facoltà per le aziende di assorbire in tutto o in parte gli aumenti, decidendo se trasferirli o meno sul prezzo al consumo.
Perché gli aumenti saranno graduali
La scelta di evitare rialzi violenti risponde a due esigenze:
• contenere il contrabbando, in forte crescita quando i prezzi salgono troppo rapidamente;
• evitare uno shock in vista delle nuove accise europee, che rischiano di raddoppiare il carico fiscale su diversi prodotti.
Una manovra quindi più cauta che punitiva, pensata per accompagnare un settore in trasformazione senza danneggiare le fasce di prezzo più basse, né penalizzare i consumatori abituali.
Il governo punta così a garantire maggiore stabilità al comparto, evitando fughe di massa verso i canali illegali e mantenendo una finestra di respiro mentre Bruxelles prepara la vera rivoluzione fiscale sul mondo del tabacco.
