Giornata Mondiale dei Poveri, Alaia attacca: “La dignità non si elemosina. Le istituzioni si sveglino.”

Giornata Mondiale dei Poveri, Alaia attacca: “La dignità non si elemosina. Le istituzioni si sveglino.”

L’ex sindaco di Sperone denuncia il silenzio della politica e rilancia la battaglia per i diritti delle fasce più fragili.

In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, Salvatore Alaia non resta a guardare.
E, come da tradizione, non le manda a dire.

Da anni in prima linea accanto alle persone in difficoltà, l’ex sindaco di Sperone torna a denunciare quella che definisce una vergogna sociale ormai quotidiana: la povertà che aumenta e le istituzioni che fanno finta di non vedere.

«Oggi più che mai – afferma – c’è bisogno di solidarietà vera, non di passerelle. Le persone fragili sono lasciate completamente sole, mentre la politica continua a preoccuparsi solo della propria immagine.»

Un fendente diretto, alla maniera sua.

Alaia, che alla sofferenza della gente ha dedicato anni di impegno, richiama la responsabilità di chi dovrebbe proteggere i più deboli: le istituzioni locali, spesso assenti o distratte.
«È una società – dice – che vive di apparenza ed egoismo. E spiegare il valore dell’umanità a certi amministratori è diventato praticamente impossibile.»

Parole dure, ma pronunciate con la forza di chi ha visto da vicino le difficoltà delle persone che “non chiedono l’elemosina, ma solo di poter vivere con dignità”.

Alaia cita anche l’Articolo 3 della Costituzione, quello che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che limitano libertà, uguaglianza e diritti fondamentali.
Un richiamo chiaro, diretto, senza giri di parole.

La stoccata finale è rivolta a quella categoria che lui chiama con ironia “i sapientoni di turno”, quelli pronti a giudicare e criticare tutto, ma incapaci – dice – di mostrare «un grammo di sensibilità e di umanità».

La sua promessa è la stessa di sempre:
continuare la battaglia al fianco degli ultimi, anche se questo gli costerà critiche e incomprensioni.

E, nella Giornata Mondiale dei Poveri, la sua voce – aspra, popolare, indignata – diventa un promemoria scomodo ma necessario:
la povertà non è una notizia da calendario, è una ferita che richiede impegno ogni giorno.