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Giuseppe Caravita, principe di Sirignano, senatore del Regno d‘Italia: politico che coniugava una spiccata caratura di idealità e l’attitudine imprenditoriale di lunga e larga visione, con l’obiettivo di affrancare il territorio dalle condizioni di secolare arretratezza civile e di diffuso ristagno socio–economico, privilegiando la realizzazione delle infrastrutture, piattaforme basilari per l’ evoluzione culturale e lo sviluppo produttivo.
di Gianni Amodeo
Una vicenda biografica, che sollecita e stimola proficue riflessioni, aprendo interessanti squarci conoscitivi sulla realtà socio–economica e politico–amministrativa del territorio, a cavallo dell’ Ottocento e del Novecento, nell’altalenante spirale delle dissonanze delle politiche nazionali, riverberi delle scelte dei governi guidati ora da Francesco Crispi, ora da Giovanni Giolitti, negli alvei di Sinistra e Destra, riferibili alla generica e comune connotazione … storica , finendo, tuttavia e … spesso, per riversarsi in vicendevoli flussi indistinti e confusi, tanto da … alimentare l’eterogenesi degli stessi principi ideali … professati. Del tutto contraddetti nella realtà fattuale.
E’ l’avvincente e importante vicenda biografica di Giuseppe Caravita, principe di Sirignano e senatore del Regno d’Italia, che Pasquale Colucci – metodico ricercatore di atti e documenti probanti per quanto acuto e perspicace cultore di storia locale-, rivisita in profondità analitica nelle fasi più salienti e significative, ripercorrendole ad ampio arco nelle pagine dell’articolato ed agile saggio, intitolato Giuseppe Caravita di Sirignano. Biografia politica di un gentiluomo napoletano, pubblicato dalla casa editrice partenopea, La Valle del tempo, per la prestigiosa collana Vite nostre, vite degli altri.
Un testo, che, per di più, si propone con un taglio grafico gradevole e di piana lettura, in cui fanno da fili conduttori gli intensi vincoli affettivi e sociali che legarono, tra il ‘700 e il primo ‘900, la nobile casata dei Caravita, costituita, per lo più, da giuristi e magistrati, e il territorio. Sono i vincoli che corrono sull’asse di correlazione civile e culturale che corre tra Napoli, la città d’elezione e residenza del casato dei Caravita, e Sirignano che, allo stato attuale, è parte costitutiva dell’ Unione intercomunale dell’Alto Clanio.
E’ l’asse, che fa incrociare la memoria collettiva che si fa storia identificativa e collante intergenerazionale, in cui si riconosce e ritrova l’operosa comunità insediata nel tessuto urbano di Sirignano, nel cui centro storico si erge e fa splendida mostra di sé l’avito e monumentale Palazzo\ Castello dei Caravita. Un autentico gioiello architettonico, ancorché la fisionomia dell’impianto originario, risalente al ‘700, abbia subito nei decorsi decenni modifiche e varianti di destinazione d’uso di vario genere, sia nell’assetto interno all’imponente struttura residenziale, con riferimento specifico a quello ch’era l’attraente e magnifico il parco–giardino all’italiana, sia nelle pertinenze di servizio esterne, foresteria, stalle per cavalli e spazi per allevamenti zootecnici. E sono modifiche e varianti, micro alteranti che non hanno intaccato l’aspetto complessivo della primigenia fattura di bellezza progettuale e di armonia costruttiva del Palazzo\Castello, incastonato com’è ai piedi dell’area collinare di Gesù e Maria, su cui ben verdeggiano le pregevoli chiome degli oliveti e … si conservano ancora ammirevoli segmenti di terrazzamenti in candida pietra viva. Un gioiello d’architettura di eccellente profilo e bellezza, interessato di recente da qualificati interventi di restyling e ripristino funzionale con i fondi del dopo-terremoto, e parte integrante del patrimonio comunale. Un attrattore di sicura rilevanza e spiccate potenzialità, che ne fanno prefigurare la funzione di Polo per eventi e manifestazioni socio-culturali di respiro regionale e nazionale …
Il saggio di Pasquale Colucci sarà al centro del Forum – in agenda domenica 26 ottobre alle ore 11,00-, nei locali del Circolo socio- culturale L’Incontro, in via Luigi Napolitano, con l’introduzione di Carlo Melissa. L’autore converserà sui temi del testo con chi scrive queste righe. Giusy De Laurentiis svilupperà riflessioni sul Canto d’‘e senza scarpe, l’inno che le comunità del collegio elettorale di Baiano dedicarono A lu prencepe de Sirignano – ‘O Simpaticone nuosto-, pubblicato a Napoli nel 1897 dalla Tipografia F. Bideri. Un Canto di istanze e richieste, quello dei senza scarpe e panne, ch’è la fotografia dello stato di povertà materiale dei tempi andati, la cui portata storica rispetto alla contemporaneità richiede conoscenza e consapevolezza …
En passant, giusto per richiamare ‘e senza scarpe, fino agli anni ’50 del secolo scorso nella super-banalità … del vivere quotidiano non componevano affatto scene bizzarre e stravaganti … neanche ad uso di moda, come accadeva – o accade ancora – per i jeans extra–lusso … e super–costosi, stracciati a vistosa altezza di ginocchio. Erano, invece, scene di reale normalità animate da ragazzi, ragazze e giovani che nei mesi estivi … camminavano a piedi scalzi … Le scarpe con sottili … suole di gomma e telate erano già un … lusso.
