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È in calendario per domani, giovedì 26 giugno, il voto in Commissione Affari Costituzionali del Senato sull’emendamento proposto dalla Lega per consentire il terzo mandato ai presidenti di Regione. Un provvedimento destinato a incidere profondamente sugli assetti istituzionali e sulle future competizioni elettorali, soprattutto in territori strategici come Veneto e Campania.
A sostegno della proposta, oltre alla Lega, c’è Italia Viva, favorevole a una maggiore flessibilità sui limiti ai mandati. Nettamente contrari il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, che bollano l’emendamento come un passo indietro rispetto ai principi di ricambio e alternanza democratica. Dura anche la posizione di Forza Italia, che ha ribadito il proprio no.
Resta invece un’incognita la scelta di Fratelli d’Italia. Secondo fonti parlamentari, il partito della premier Meloni sarebbe orientato verso l’astensione in Commissione, rinviando ogni decisione definitiva a una successiva valutazione politica in Aula. Un atteggiamento attendista che evidenzia le tensioni interne alla maggioranza e la delicatezza del tema.
Il voto di domani, dunque, sarà determinante non solo per il destino dell’emendamento, ma anche per misurare le reali convergenze all’interno del centrodestra e i possibili nuovi equilibri nei rapporti tra partiti. Sullo sfondo, la prospettiva di una nuova candidatura di Luca Zaia in Veneto e di Vincenzo De Luca in Campania: due figure centrali che potrebbero rientrare in gioco qualora il terzo mandato venisse approvato.
