Presentati questa mattina presso la sede di Coldiretti Benevento i risultati del progetto di integrazione “Terra Munda”, che ha visto coinvolti venti migranti. L’iniziativa è stata sostenuta da PMI – Philip Morris Italia insieme ad OIM – Organizzazione Internazionale per le migrazioni, e con la partecipazione delle aziende agricole rappresentate da Coldiretti e Ont Italia. I lavoratori migranti, in possesso di permesso di soggiorno, sono stati inseriti in percorsi di formazione all’interno di otto aziende tabacchicole, quattro in provincia di Benevento e altrettante in quella di Caserta, e in due società tecniche (L’Agricola e Burley Italia). Le aziende agricole del beneventano che hanno accolto i migranti sono: Mazzeo di San Nicola Manfredi, Lemmo di Benevento, Micco di Benevento, Mandato di Paduli. Le aziende casertane sono: De Lucia di Maddaloni, Di Lello di Bellona, Di Lello di Vitulazio, Di Nuzzo di Maddaloni.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Ont Italia e di Coldiretti Campania Gennarino Masiello. “Non era scontato e non è stato facile – spiega Masiello – superare gli ostacoli burocratici, ma il risultato è la dimostrazione che l’agricoltura può e deve essere inclusiva. Il modello di integrazione che abbiamo messo in campo è trasparente, vero e replicabile. Il senso di quello che è stato realizzato è nelle parole degli imprenditori agricoli coinvolti, che dovendo definire i venti giovani migranti li hanno chiamati collaboratori. Nel significato di questa parola c’è la sintesi del significato di agricoltura inclusiva: lavorare insieme. Le nostre imprese quindi possono offrire un’opportunità di lavoro vero ai migranti in un rapporto di rispetto e di scambio reciproco. Con questo progetto si è messo in piedi un modello di inserimento reale nel mondo del lavoro agricolo, che può essere preso ad esempio in altri comparti”.
Nelle aziende ospitanti si è già creata la possibilità di offrire ai tirocinanti un lavoro stabile. Obiettivo del progetto Terra Munda, infatti, non è un percorso occasionale ma una reale opportunità di impiego e di integrazione. Il tirocinio dura sei mesi e prevede la retribuzione dei migranti. Durante questo periodo hanno partecipato anche a lezioni in aula su diversi argomenti: dal corso intensivo di italiano alla sicurezza sul lavoro.