“ACCADDE OGGI”. 22 settembre 1862: Lincoln proclama la libertà degli schiavi negli Stati Confederati

ACCADDE OGGI. 22 settembre 1862: Lincoln proclama la libertà degli schiavi negli Stati Confederati

Washington, 22 settembre 1862 – In una data destinata a entrare nella storia, il presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln emana il Proclama di Emancipazione preliminare, un atto epocale che dichiara liberi gli schiavi presenti negli Stati ribelli della Confederazione.

Il documento, frutto di mesi di riflessione politica e pressioni morali, segna una svolta nella Guerra di Secessione americana (1861-1865). Pur non ponendo fine immediatamente alla schiavitù in tutto il Paese, il proclama ha un duplice valore: da un lato trasforma il conflitto da mera lotta per l’unità nazionale a battaglia per la libertà umana, dall’altro priva il Sud schiavista della sua principale forza lavoro, minandone le basi economiche.

La decisione, accolta con entusiasmo dagli abolizionisti e con rabbia dai confederati, aprì la strada all’arruolamento degli afroamericani nell’esercito dell’Unione: oltre 180.000 ex schiavi combatteranno per la libertà nei ranghi nordisti.

Il proclama preliminare sarebbe poi entrato in vigore ufficialmente il 1° gennaio 1863, sancendo di fatto l’inizio della fine della schiavitù negli Stati Uniti. Un processo che troverà compimento con il XIII emendamento alla Costituzione del 1865.

Oggi, a oltre 160 anni di distanza, il 22 settembre 1862 resta una data simbolo, non solo per la storia americana, ma per l’intera umanità: il giorno in cui un presidente decise di trasformare una guerra civile in una lotta universale per la dignità e la libertà di ogni essere umano.