SERVIZI IDRICI. Avella-Baiano-Sperone, il consorzio verso l’“abrogazione”: in dirittura d’arrivo. La gara di evidenza europea per l’Ato Irpino-sannita e Nuova Società di Gestione

SERVIZI IDRICI. Avella Baiano Sperone, il consorzio verso l’“abrogazione”: in dirittura d’arrivo. La gara di evidenza europea per l’Ato Irpino sannita e Nuova Società di Gestione

Sottoscritta oltre mezzo secolo fa con la Cassa del Mezzogiorno, la “convenzione” fiduciaria non e’ stata mai regolarizzata dalle amministrazioni comunali con la prevista veste giuridica, pur costituendo un modello di economicita’ ed efficienza.

di Gianni Amodeo

SERVIZI IDRICI. Avella Baiano Sperone, il consorzio verso l’“abrogazione”: in dirittura d’arrivo. La gara di evidenza europea per l’Ato Irpino sannita e Nuova Società di Gestione

Che sia possibile conservare l’operatività funzionale del Consorzio “di fatto” costituito dai Comuni di Avella, Baiano e Sperone, con il supporto di una Convenzione sottoscritta oltre mezzo secolo fa con la Cassa del Mezzogiorno attivamente impegnata in quei lontani anni nella realizzazione del grande piano per le infrastrutture viarie ed acquedottistiche, determinanti per il miglioramento della vivibilità sociale del Sud, è lecito avere dubbi e riserve.

Sono ormai in dirittura d’arrivo- se non a giugno, di certo entro settembre- i tempi previsti per l’indizione della gare di affidamento della programmazione e della gestione dei servizi idrici integrati in capo agli Ambiti territoriali ottimali della Campania, sottoposti ancora alla condizione di proroga del regime commissariale; gare di evidenza europea, in conformità con le rigorose norme e le stringenti direttive comunitarie di Bruxelles. E sono norme e direttive che prefigurano per le società concorrenti, di tipologia interamente pubblica o di tipologia pubblico-privata, specifici parametri e mirati requisiti, sia sul piano delle dotazioni logistico-strumentali e di assetto organizzativo-aziendale, sia su quello delle disponibilità economico-finanziarie di larga e conclamata autosufficienza.

E’ una partita, nella quale non sono solo in ballo gli interessi di controllo politico da acquisire ed esercitare nelle “stanze” degli organi di gestione che si formeranno e per i quali già scalpitano e s’accapigliano gli “aspiranti” in libera caccia alle indennità di carica e altro, ma si fronteggeranno anche e soprattutto veri e propri “colossi” del settore, che sono anche autentiche holding. Uno scenario, sul quale il Consorzio intercomunale di Avella, Baiano e Sperone si presenta con le fattezze del piccolo Davide e, per giunta, senza fionda, con cui difendere l’economicità e l’efficienza del servizio di approvvigionamento idrico che finora ha assicurato alle comunità locali. Un servizio di approvvigionamento che si è venuto integrando e potenziando nel corso degli anni con le risorse attinte dalle falde acquifere attraverso i sistemi di prelievo con elettro-pompe; sistemi, che le amministrazioni hanno realizzato nei rispettivi territori. E, in questo caso, si tratta di acqua resa potabile e  garantita per i requisiti di igienicità, ma “pesante” per natura. Una caratteristica “negativa”, che non si riscontra nelle acque erogate dall’ingegnoso e semplice “ripartitore”, utilizzato dal Consorzio, al Fusaro, ad Avella.

In realtà, quale che sia la società aggiudicataria della gara in procinto di essere indetta per l’ Ato irpinosannita, è certo che il sistema tariffario del servizio idrico per il Consorzio in via di ”abrogazione” cambierà. E sarà un cambiamento al rialzo. Del resto, il divario è già noto, alla luce del confronto tra le tariffe pagate dagli utenti del Consorzio, decisamente vantaggiose, e le tariffe- notevolmente più gravose a parità dio consumi- che pagano gli utenti dei servizi idrici di Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle, che afferiscono al Consorzio dell’Alto Calore.

Lo status del Consorzio “di fatto” era difendibile fino a qualche anno fa, ma era necessario porlo a norma con il riconoscimento giuridico-legale. Un adempimento procedurale, che dagli anni ’50 in poi né le amministrazioni sono state “capaci” di assolvere, né i partiti di stimolare, evidentemente tutti affaccendati nel garbuglio di ben…altri e sommi compiti e faccende d’alto rango. E non sono mancate le sollecitazioni, come attestano i Convegni dell’ottobre 2006 e del dicembre 2014, promossi a Baiano dal Circolo L’Incontro, nella Sala consiliare del palazzo municipale, e ad Avella, in piazza Municipio nel marzo del 2015, promosso dal gruppo politico di cui è referente il consigliere comunale Pellegrino Palmieri, che non ha ri-proposto la propria candidatura per le elezioni di giugno prossimo.

Il documento, che si pubblica in allegato al testo, si deve a Sabatino De Laurentiis, già assessore comunale dell’Ente di corso Garibaldi negli anni ’80, e memoria storica delle vicende politiche del territorio. E’ un documento, che indica un percorso ben praticabile  in punto di diritto e di norma, oltre che di fatto, per “salvare” il Consorzio AvellaBaianoSperone. E’ un percorso, che richiede volontà politica e un attento e approfondito studio della materia. E quest’ultimo- se ritenuto opportuno e meritevole di utilità sociale- possono definirlo per le loro competenze professionali nell’esercizio dell’attività forense sia Domenico Biancardi e Chiara Cacace, candidati sindaci di Avella, che Marco Santo Alaia e Antonio Venezia, candidati sindaci di Sperone. Un tentativo, che va fatto, ben sapendo quello che si rischia di “lasciare” e che finora ha “funzionato”.

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In riferimento alle notizie apparse in questi giorni sulla stampa provinciale e locale, riguardante la problematica dell’acqua ed all’eventuale gestore unico per l’Irpinia ed il Sannio, è opportuno precisare e richiamare l’attenzione dei Comuni interessati: Avella – Baiano – Sperone, quali consorzio di fatto esistente, fin dall’anno 1961, affinchè si attivino per evitare l’eventuale gara europea .

L’articolo 147 comma 2-bis del D.L. del 3 Aprile 2006 n.162 e successive modificazioni, nell’ultimo periodo è sostituito dai seguenti commi:” Sono fatti salve”:

  1. a) le gestioni del servizio idrico in forma autonoma nei Comuni montani con popolazione inferiore a 1000 abitanti, già istituite ai sensi del comma 5 dell’articolo 148;
  2. b) le gestioni del servizio in forma autonoma esistenti nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o ad aree naturali protette o beni paesaggistici, l’utilizzo efficiente della risorsa e la tutela del corpo idrico.

Inoltre, l’articolo 62,comma 4 lettera b della legge n.221 del 28 dicembre 2015, specifica in particolare le ulteriori condizioni che fanno salve le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, in deroga alla disciplina generale (art.147 del cosiddetto codice dell’ambiente). Ai fini della salvaguardia delle gestioni in forma autonoma di cui alla lettera b) l’Ente di Governo d’ambito territorialmente competente provvede all’accertamento dell’esistenza dei predetti requisiti.

Nell’ottobre del 2006, il Circolo“L’Incontro “di Baiano, tenne su tale problematica nell’aula consiliare del Comune un convegno pubblico di cui fui relatore, con la presenza dell’allora presidente dell’ATO di Avellino e con i Sindaci dei comuni interessati, dove i Sindaci, si impegnarono a costituire un Consorzio giuridico vero , ma purtroppo, i nostri Amministratori,sebbene sollecitati più volte, nulla hanno fatto in questi dieci anni!

Si precisò che le risorse idriche relative alle quattro sorgenti cosiddette basse( tre fontane, peschiera, fontanelle ed abate gregni) con la rete, i casotti, i serbatoi ed i mulini esistenti, di proprietà dei coniugi Imperiali- Sanfelice, discendenti della duchessa di Tursi, furono acquistate dai Comuni di Avella e Sperone nell’anno 1906 per l’importo di lire 224.000, a seguito sentenza emessa dal Tribunale di Avellino nel settembre del 1891.

Successivamente la CASMEZ nell’anno 1961 stipulò con i comuni di Avella, Baiano e Sperone una “Convenzione”per l’affidamento in gestione agli stessi comuni delle opere d’integrazione e sistemazione dell’acquedotto esistente, aggiungendo alle quattro sorgenti già denominate acque basse,anche quella di S.Egidio e quella di Sambuco con i relativi manufatti e serbatoi e contestualmente provvide pure alla ripartizione della quantità di acque da fornire ai comuni facente parte del Consorzio, con Avella, comune capo-fila.

Ci si augura per il prossimo futuro nell’interesse della collettività, che i comuni riescano a mantenere autonomo, la “Convenzione “stipulata con la CASMEZ nell’anno 1961, facendo valere e pesare il punto b) di cui innanzi, evidenziando che i tre comuni fanno parte del Parco Regionale del Partenio, anche se non è stato mai operativo ed è solo presente per le cariche da ricoprire, le cui risorse idriche vengono captate nei nostri territori, il prezzo pagato ed i sacrifici sopportati dalla popolazione. A tal fine è opportuno far presente che Il Comune di Berceto (PARMA) è riuscito a mantenere la gestione autonoma della risorsa idrica sia attraverso un Referendum e sia con la nuova legge n.221del 2015 . Cordialità

Sabatino De Laurentiis