Avella, nella “ Corte” del Castello Longobardo echeggiano le sonorità del jazz

Avella,  nella  “ Corte” del  Castello Longobardo  echeggiano le sonorità del jazz

Avella,  nella  “ Corte” del  Castello Longobardo  echeggiano le sonorità del jazz Dai concerti di Musica sacra e laica, che hanno permeato i secoli del Medioevo, al Jazz, genere d’arte gemmato nell’800 dalla tormentata e pacifica espressione della protesta sociale degli afro-americani, eredi dei “Pezzi d’ebano”, giovani e giovanissimi, che con la “compiacenza” dei capi-tribù, vennero sradicati dalle loro terre del Continente nero, tra il ‘500 e il ‘ 700, dai trafficanti di “carne umana” – per lo più, inglesi, spagnoli, portoghesi, francesi e olandesi-  per essere venduti ad alto prezzo sui mercati della schiavitù e subire l’inumano sfruttamento nei duri lavori delle opulente aree del Nuovo continente.

Avella,  nella  “ Corte” del  Castello Longobardo  echeggiano le sonorità del jazzUn salto plurisecolare, vissuto e ….consumato nella “Corte del palazzo” del magnifico e splendido Castello adagiato sull’omonima collina verdeggiante di oliveti, dove cresce l’arguta agave, uno dei luoghi simbolici di Abella\Avella; un salto, per passare dalle fascinose suggestioni generate da canti e canzoni, con l’accompagnamento delle armonie di arpe, liuti, flauti, trombe e viole, con cui furono allietati i “Signori, cortigiane e cortigiani” che si sono susseguiti nella vita del Castello alle  sonorità di batterie, sassofono, trombone, chitarre e via seguendo che connotano la Musicajazz. Un salto propiziato dal programma ideato, coordinato e diretto da Lucio Belloisi, straordinario animatore e fine affabulatore nel racconto di sketch, barzellette frizzanti e pungenti.

Avella,  nella  “ Corte” del  Castello Longobardo  echeggiano le sonorità del jazzJazz al Castello”- questo il logo della manifestazione, che si avvale del patrocinio della Comunità montana Partenio e Vallo di Lauro- la cui “prima” ha fatto registrare nella serata di ieri larga partecipazione di pubblico, in un’atmosfera resa ancor più gradevole dalla lieve brezza che sa regalare la collina sul cui rilievo si attesta il Castello, specie in queste giornate e…notti di indomabile calura. Ad esibirsi, nello spicchio della “Corte”, riservato all’Evento e sotto l’attenta e…rassicurante vigilanza del Donjon -la torre di difesa del monumentale complesso fortificato, con il caratteristico Maschio, risalente all’età angioina- il trio composto da Mario Nappi, al piano, Corrado Cirillo, bass, e Luca Mignano, drums. Un’esibizione applaudita per la finezza d’interpretazione e di aderenza al repertorio proposto. Jazz di classe, certamente novità …assoluta per il Donjon e l’intero apparato murario del Castello, eccellente testimonianza di sistema-fortezza, nella cui storia s’incrociano le vicende dei longobardi, che lo fondarono, dei normanni, che lo potenziarono nelle funzioni e degli angioini…

Jazz al Castello” proseguirà lunedì 20 luglio, alle ore 21,30 con lo spettacolo di “Alessandro Tedesco 4et ”. Nella “Corte” andranno in scena Alessandro Tedesco, trombone, Davide Costagliola, bass, Federico Luongo, guitar e Leonardo De Lorenzo, drums Il 27 luglio- stessa ora- la scena sarà tutta il “Virginia Sorrentino 4et ”. Al contrabbasso, Marco de Tilla, alla chitarra, Alessandro castigliane, alla batteria Massimo Del Pezzo. Voce: Virginia Sorrentino.

    Ingresso libero, per spettacoli tutti da godere. E tanta buona aria.