AVELLA. L’appello di Don Giuseppe dopo il Majo: “partecipiamo anche alle celebrazioni”

AVELLA. Lappello di Don Giuseppe dopo il Majo: partecipiamo anche alle celebrazioni

Il parroco di Avella dopo il taglio e l’issata del Majo avvenuta ieri ha pubblicato su facebook un appello rivolto a tutti i fedeli: “Il Majo viene fatto per San Sebastiano e non San Sebastiano per il Majo. Ieri con entusiasmo ho partecipato al tradizionale processo del taglio del Maio, alla sfilata e alla sua “alzata” in piazza I Maggio. Anche quest’anno ho contemplato tanta passione da parte di tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita dell’evento. È stato bello vedere tanti giovani e adulti uniti per portare avanti una particolare tradizione, tra questi C’ero anche io e il sindaco Domenico Biancardi, nonché la polizia municipale e la protezione civile. Non dobbiamo dimenticare però una cosa veramente importante e cioè che il Maio viene dedicato al santo patrono San Sebastiano martire. Il cuore di tutte queste celebrazioni DEVE ESSERE Gesù! È la fedeltà all’amore per Lui che ha spinto San Sebastiano a farsi addirittura uccidere pur di non rinnegarlo. Tutto questo perché Sebastiano, come dice la Scrittura, viveva di una “speranza che non delude…” e che “è piena di immortalità…”, la speranza che nasce NON da “uno” qualsiasi o da un semplice desiderio ma da un Dio vivo e vero “che ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio Gesù perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna. ..” Questo santo, con la forza della sua fede e la sua profonda umiltà, è stato scelto come esempio per tutto il popolo cristiano di Avella. E intanto abbiamo celebrato una novena poverissima nella partecipazione. A parte una decina di persone, nessun altro conosce l’inno a lui dedicato. ..Fino a due anni fa dovevamo supplicare qualcuno per cullasse la statua per la processione. Grazie a Dio sembra che l’anno scorso e spero anche quest’anno si sono premurati di organizzarsi i giovani “dei sarcinielli” è qualche altro devoto. Andare avanti così penso non abbia senso. Cosa possiamo fare? Dobbiamo, insieme ai nostri santi, unire le voci del cuore e glorificare solo il nome di Dio. Allora chiedo a tutti coloro che si sono resi presenti per il Maio di farlo a maggior ragione il giorno della festa del Patrono e cioè il 20 gennaio. “Poi il parroco ricorda il programma religioso Sante Messe ore 9.30 – 11,00 – 18,30, PROCESSIONE ore 16,30. Il tutto nella chiesa di San Giovanni. Non ha senso subire il freddo per il Maio e poi trascurare il motivo per cui si fa e cioè SAN SEBASTIANO. Il sacrificio della fatica, della stanchezza, del rischio, del freddo offerto per il Maio vale solo se dimostriamo amore per Dio manifestando la nostra devozione per San Sebastiano e cura nei confronti del prossimo. Evitiamo di usare certe usanze solo per il gusto di farle o per metterci in mostra ma consideriamole occasioni di verifica e di maturazione nel rapporto con Dio e con gli altri. Aspetto tutti il 20 gennaio per celebrare insieme il nostro protettore. AMEN”.