Tradizioni culinarie pasquali nel Vallo di Lauro

Tradizioni culinarie pasquali nel Vallo di Lauro

Il menù della Settimana di Pasqua nel Vallo di Lauro è molto ricco ed è anche quello che meglio conserva le antiche tradizioni culinarie agricolo-pastorali dove i prodotti delle stagioni servivano a scandire i grandi eventi sia religiosi che profani. Le pietanze tipiche del periodo pasquale si rifanno molto alla tradizione culinaria napoletana, ad eccezione della “Pastiera ‘e maccaroni”, bucatini lessati, conditi con pepe, formaggio e uova, preparata il Sabato Santo e cotta in forno a legna con o senza l’involucro di pasta frolla, in dialetto pittolo, a seconda della tradizione familiare: nulla ha a che vedere con le frittate di pasta napoletane!

Tra gli altri cibi salati ritroviamo il “Casatiello” e il “Tortano”, entrambi della famiglia delle torte pasquali salate, realizzati con lo stesso impasto a base di farina, lievito, acqua, sale, pepe,  sugna (strutto), uova sode, salame, formaggio di pecora e ciccioli di maiale, ma che si differenziano per le uova sode poste in bella mostra proprio in superficie al casatiello e tenute ferme da lembi di pasta che le “imprigionano” creando una croce. Entrambe le preparazioni sono ricche di simbolismo, come la classica forma a ciambella che ricorderebbe la corona di spine di Gesù Cristo e le uova da sempre simbolo di vita e di rinascita.

Un altro cibo protagonista della tavola pasquale è la “sopressata paesana”, preparata a fine gennaio in seguito all’uccisione del maiale e lasciata riposare nelle cantine delle case fino al periodo pasquale per poter essere consumata il Sabato Santo insieme alla pastiera di maccheroni.

Il trionfo gastronomico si ha però il giorno di Pasqua dove sulle tavole valligiane fanno la loro comparsa dolci di ogni genere come raffaioli, migliacci, colombe, cioccolata; ma il simbolo culinario pasquale per eccellenza è rappresentato dalla classica Pastiera di Grano napoletana ( Pizz ‘e grane) dolce principe anche nel Vallo di Lauro, realizzata con ricotta, grano, uova e fiori d’arancio tutti simboli che richiamano l’avvento della primavera e la simbolica rinascita che avviene tramite la resurrezione di Cristo.

Chiara Siniscalchi