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Il 26 agosto 1978, esattamente quarantasette anni fa, il conclave dei cardinali riuniti in Vaticano elesse Albino Luciani come successore di papa Paolo VI. Nacque così il pontificato di Giovanni Paolo I, destinato a diventare uno dei più brevi della storia della Chiesa cattolica: appena 33 giorni, fino alla sua improvvisa morte, avvenuta nella notte del 28 settembre.
Un pastore vicino alla gente
Nato a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, nel 1912, Albino Luciani era stato patriarca di Venezia prima di salire al soglio pontificio. Uomo di grande umiltà e semplicità, si distinse per la sua capacità comunicativa e per lo stile pastorale diretto, conquistando fedeli e osservatori con il suo volto sorridente, tanto da guadagnarsi subito l’appellativo di “Papa del sorriso”.
Un conclave inatteso
Il conclave che lo elesse durò meno di 24 ore, uno dei più rapidi della storia recente. Alla quarta votazione, i cardinali scelsero Luciani come figura di equilibrio, capace di coniugare il rinnovamento del Concilio Vaticano II con la necessità di rassicurare la Chiesa in un periodo di profondi cambiamenti sociali e culturali.
Il doppio nome
Albino Luciani scelse un nome inedito: Giovanni Paolo, in onore dei suoi due predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI. Era la prima volta che un papa adottava un doppio nome, segno di continuità con il percorso conciliare e con l’impegno verso una Chiesa più vicina al popolo.
Un pontificato brevissimo
Il suo pontificato, durato poco più di un mese, rimane uno dei più brevi della storia vaticana. La sua morte improvvisa, a soli 65 anni, colse di sorpresa il mondo intero e alimentò ipotesi, indiscrezioni e teorie rimaste vive ancora oggi.
Un’eredità che resiste
Nonostante la brevità del suo ministero, Giovanni Paolo I lasciò un segno profondo nella memoria collettiva: la sua fede semplice, il suo linguaggio accessibile e il suo volto sereno lo resero simbolo di una Chiesa capace di parlare al cuore dei fedeli.
