Parte da ‘vinestate’ la sfida sannita per una viticoltura sostenibile. A Torrecuso a confronto esperti e rappresentanti istituzionali

Parte da ‘vinestate’ la sfida sannita per una viticoltura sostenibile. A Torrecuso a confronto esperti e rappresentanti istituzionali

Parte da Torrecuso la sfida del Sannio per l’innovazione in campo vitivinicolo. La sfida è stata lanciata durante il convegno che ha aperto la quarantaduesima edizione di ‘VinEstate’, la rassegna dedicata ai vini del Taburno in programma fino a domani nel centro torrecusano. Sostenibilità e competitività: i termini chiave intorno a cui è chiamata a ragionare la viticoltura sannita, con la forza della sua secolare trazione e storia. Delle opportunità da cogliere grazie all’innovazione e la ricerca, con ricadute positive per tutti gli attori della filiera, ne hanno discusso rappresentanti istituzionali, rappresentanti del mondo della produzione e del mondo della ricerca scientifica. Il sindaco torrecusano Erasmo Cutillo, spiegando i motivi della scelta di caratterizzare l’edizione 2016 nel segno della viticoltura sostenibile, ha voluto sottolineare come questa nuova sfida deve essere affrontata con risposte sinergiche e collegiali, adottate in condivisione da tutti gli enti e soggetti coinvolti. Aspetto ripreso e rilanciato dal presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, Libero Rillo, che ha anche illustrato il percorso già compiuto in merito dal Consorzio insieme alle organizzazioni di categoria e ai rappresentanti dei Comuni a maggiore vocazione vitivinicola. Il dirigente del settore agricoltura della Regione Campania, Filippo Diasco, sollecitato in materia, ha illustrato le tematiche che caratterizzeranno la nuova programmazione dei fondi europei, riferendosi in particolare alle misure che incentiveranno proprio l’innovazione e di cui il ‘Vigneto Sannio’ potrà usufruire per sfruttare anche le nuove tendenze dei consumatori che tanto guardano all’innovazione e alla sostenibilità, come illustrato dalla dettagliata relazione del professore Riccardo Vecchio. Infine le conclusioni politiche affidate al rappresentante della segreteria del Ministero dell’Ambiente, Gennaro Santamaria, e al consigliere regionale Erasmo Mortaruolo. Con forza Mortaruolo ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di questo processo, anche perché fattore positivo per la crescita economica di un settore di vitale importanza per il territorio sannita, capace di invertire la rotta soprattutto per le economie delle aziende produttrici di uve, l’anello più debole della filiera, su cui più è gravata la crisi degli ultimi anni.

La giornata conclusiva di ‘VinEstate’ partirà con il convegno sul tema ‘Vino, tradizione e formazione: sintesi di un territorio che produce eccellenze’ (Sala consiliare di palazzo Cito-Caracciolo, ore 10.30) a cui parteciperanno  Erasmo Cutillo (sindaco di Torrecuso), Nicola Matarazzo (direttore Sannio Consorzio Tutela Vini), Cosimo Rummo (Rummo spa), Giovanna de Vita (Fosviter srl), Erasmo Mortaruolo (consigliere regionale, vicepresidente Commissione agricoltura), Francesco Alfieri (consigliere delegato all’Agricoltura – Regione Campania), Chiara Marciani (assessore alla Formazione – Regione Campania), Umberto Del Basso de Caro (sottosegretario Ministero Infrastrutture). Modera il giornalista Franco Buononato. A seguire (piazza Fusco, ore 12) l’aperitivo con ‘Fritti&Bollicine’. In serata protagonisti i vini del Taburno, nell’area allestita nel centro storico torrecusano, dove wine lowers ed appassionati potranno degustare i calici delle diciannove aziende che partecipano alla manifestazione. Al centro della degustazione curata dalla Fondazione Italiana Sommelier la versione rosato dell’Aglianico del Taburno Docg, con l’incontro guidato da Luciano Mallozzi. Le migliori etichette del Taburno si potranno degustare nello spazio curato da Sannioway (Bottega Mast’Orazio, dalle ore 21). Lo chef Gianfranco Vissani chiuderà, invece, le proposte dello showcooking, in una cena-degustazione durante la quale sarà accompagnato dal giornalista Luciano Pignataro. Il noto chef proporrà nel corso della serata: Crudo di pezzogna all’arancia con parmigiana di melanzane alla fonduta di pomodoro arrosto e arancia; Ravioli di more e mandorle amare, pesto alla genovese; Carrè di agnello dei Pirenei, capellini di sambuco,  sfoglia di anacardi e zucchine; Cioccolato bianco e menta, melone asciato con mirtilli e fresco di cioccolato fondente. Per quanto concerne gli spettacoli il programma della serata finale prevede lo Stage di danze del Sud (a cura di Officina delle Arti) e a seguire la performance di Francesca Cacciatore (piazza Sant’Erasmo, dalle ore 21) e il concerto di Marcello Colasurdo (piazza Fusco, dalle ore 22).