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Il 23 luglio 1962 segna una data storica nella comunicazione globale: per la prima volta, un segnale televisivo transatlantico viene trasmesso grazie a un satellite artificiale, il Telstar 1. Fu un momento epocale che aprì la strada all’era moderna delle telecomunicazioni via satellite.
Il Telstar 1, lanciato dalla NASA l’11 luglio 1962, era frutto della collaborazione tra gli Stati Uniti (Bell Telephone Laboratories), la Gran Bretagna e la Francia. La missione: trasferire segnali televisivi, telefonici e dati attraverso l’oceano Atlantico sfruttando l’orbita terrestre.
Il 23 luglio, il satellite relayò il primo programma televisivo internazionale: le immagini partirono dagli Stati Uniti e raggiunsero l’Europa, toccando le antenne riceventi in Francia e nel Regno Unito. Le trasmissioni comprendevano immagini del presidente americano John F. Kennedy, scene di vita americana e performance musicali.
Telstar 1 non era geostazionario: aveva un’orbita ellittica che permetteva una finestra di trasmissione di circa 20 minuti per ogni passaggio sopra l’Atlantico. Nonostante questo limite, la sua innovazione fu rivoluzionaria.
Il satellite pesava appena 77 kg, era alimentato da 3.600 celle solari e trasportava sofisticati strumenti di ricezione e trasmissione, capaci di gestire immagini, voce e dati.
Una rivoluzione globale
L’impresa di Telstar segnò l’inizio di una nuova era per i media e le comunicazioni internazionali: il mondo, per la prima volta, si sentì realmente “connesso”. Quel segnale televisivo fu il primo passo verso la televisione satellitare, le trasmissioni in diretta intercontinentale e, decenni dopo, l’internet globale.
Nonostante il Telstar 1 smise di funzionare nel febbraio 1963 a causa delle radiazioni generate da test nucleari in orbita, la sua eredità rimane immensa: è considerato uno dei pionieri delle telecomunicazioni spaziali.
