
![]()
Il 2 maggio 2011 segna una svolta epocale nella lotta al terrorismo internazionale: Osama bin Laden, fondatore e leader dell’organizzazione terroristica al-Qaida, viene ucciso in un’operazione militare statunitense ad Abbottabad, in Pakistan. L’operazione, condotta dai Navy SEAL del Team 6 sotto il comando del Joint Special Operations Command (JSOC), fu il risultato di un lungo e riservatissimo lavoro di intelligence e rappresentò la conclusione simbolica di una caccia durata quasi un decennio dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.
L’azione militare, denominata in codice Operation Neptune Spear, fu autorizzata dal Presidente Barack Obama e portata a termine in circa 40 minuti. Il compound dove si nascondeva Bin Laden, una grande abitazione fortificata a poche centinaia di metri da un’accademia militare pakistana, fu assaltato nella notte tra l’1 e il 2 maggio. Bin Laden venne colpito mortalmente al capo e al torace. Insieme a lui persero la vita anche uno dei suoi figli, una donna e due uomini considerati suoi collaboratori.
Il corpo del terrorista più ricercato al mondo fu immediatamente identificato tramite analisi del DNA e riconoscimento facciale, quindi sepolto in mare, nel rispetto – secondo fonti ufficiali – della tradizione islamica, ma con modalità che suscitarono numerose polemiche e teorie complottiste.
Bin Laden era considerato il principale responsabile dell’attacco dell’11 settembre 2001, che provocò la morte di quasi 3.000 persone negli Stati Uniti e segnò l’inizio della cosiddetta “Guerra al Terrore”. Dopo l’invasione dell’Afghanistan nel 2001, riuscì a sfuggire alla cattura, rifugiandosi tra le montagne al confine con il Pakistan, dove rimase nell’ombra per anni.
L’annuncio della sua morte fu dato dal Presidente Obama in un discorso in diretta televisiva alla nazione nella notte del 2 maggio (ora italiana), affermando:
«Giustizia è fatta.»
La notizia suscitò reazioni forti in tutto il mondo: in molti celebrarono l’evento come una vittoria della giustizia, mentre altri sollevarono interrogativi sul rispetto del diritto internazionale e sulla trasparenza dell’operazione. In Pakistan, la scoperta della presenza di Bin Laden nel cuore del Paese fu accolta con imbarazzo dalle autorità e inasprì le già difficili relazioni con gli Stati Uniti.
A distanza di anni, la morte di Osama bin Laden resta un momento spartiacque nella storia recente: non solo per ciò che rappresentava simbolicamente, ma anche per le trasformazioni geopolitiche e militari che ne seguirono.
