Nocciole: Ripartito il trend in aumento dei prezzi delle nocciole

Nocciole: Ripartito il trend in aumento dei prezzi delle nocciole

Tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa settimana, stiamo assistendo ad un sensibile aumento delle quotazioni presso le piazze Turche. Tre sono i fattori alla base di questa fase rialzista che riportiamo in ordine di importanza:

  1. Il governo Turco ha espressamente dichiarato che saranno adottate azioni volte a supportare al rialzo dei prezzi delle nocciole e la sua stabilizzazione nel tempo
  2. Sempre più fonti confermano i gravi danni prodotti dalle gelate di marzo 2016
  3. L’opinione pubblica è tutta schierata contro l’Italiana Ferrero accusata di monopolizzare il mercato con l’intendo di creare panico tra i contadini al fine di tenere basso il prezzo.

Riportiamo anche alcune fonti da cui abbiamo tratto le nostre notizie e che possono essere consultate direttamente da tutti voi:

https://www.agra-net.com specializzato, a livello mondiale, sui prezzi di tutte le commodities; http://www.orduolay.com/ giornale che riporta quotidianamente notizie aggiornate sul mondo delle nocciole; http://www.sabah.com.tr/ekonomi/2016/04/14/findik-ureticisi-zor-durumda giornale molto vicino al partito del presidente Turco e per questo molto attendibile.

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Vediamo adesso come i fatti di cui sopra hanno impatto per il nostro territorio: anche qui il processo rialzista dei prezzi è in atto e tanti contadini ci dicono che il loro telefono è tornato a squillare per la presenza di tanti intermediari interessati all’acquisto di prodotto: attualmente i prezzi si aggirano intorno ai 300 euro al quintale dopo che una settimana fa i prezzi erano scesi al di sotto dei 250 euro al quintale.

Come al solito non bisogna farsi prendere dal panico né, come in questa situazione, dal facile entusiasmo. La situazione resta molto complessa e anche i contadini della Bassa Irpinia non sono neutri rispetto agli eventi che accadono in Turchia.

Come già scritto su articoli precedenti, il prossimo anno potrebbe essere un’annata eccezionale per il territorio della Bassa Irpinia sempre che i contadini abbiano la volontà di sfruttare questa occasione.

L’esperienza dello scorso novembre (quando in Irpinia le nocciole venivano ritirate a 1,5 euro p.r. in meno rispetto al prezzo turco) ha insegnato che se si vuole avere un minimo potere contrattuale bisognerà agire in modo coordinato e strutturato.

Coordinati e strutturati significa creare un’organizzazione che abbia la mappa di tutta la produzione disponibile, che crei un filtro rispetto al rapporto con gli intermediari (sansari) e che si muova in modo concertato e integrato con l’intera filiera delle nocciole. Spesso, durante le campagne elettorali di alcuni comuni del Baianese, leggiamo dichiarazioni di aspiranti politici le cui proposte, seppur spinte dal sentimento nobile di aiutare il territorio, sono spesso fumose e comunque quasi mai rivolte al mondo dell’agricoltura.

Se ci fosse stata una regia unica in grado di rappresentare tutti i contadini della Bassa Irpinia, lo scorso autunno non avremmo sicuramente avuto il divario di 1,5 euro al punto resa nei confronti della Turchia e molti agricoltori avrebbero venduto il loro prodotto e non aspettato quell’aumento che alla fine non è arrivato in quanto finito nelle tasche di qualche altro soggetto.

Calcoliamo quanto questo abbia inciso nelle tasche dei contadini: se stimiamo la produzione di un comune come Avella, con una superficie coltivata a noccioleto di circa 1.000 ettari, pari a 25.000 quintali di prodotto in guscio, ovvero 12.000 quintali sgusciati, si comprende facilmente come, vendendo ad 1,5 euro in più al chilo per punto resa, l’introito complessivo dei contadini aumenterebbe di 12.000 x 100 (un quintale è pari a 100 chili) x 1,5 euro = 1,8 milioni di euro.

La domanda da farsi è la seguente: questi quasi 2 milioni di euro della campagna 2015 dove sono finiti dato che i prezzi al consumo non sono diminuiti? Il grosso è stato spartito tra le grosse aziende di trasformazione e qualche intermediario che, della disorganizzazione del territorio, ne fanno una fetta consistente del loro guadagno.

Concludiamo quindi dicendo che le notizie del mondo Turco sono quelle che determinano i prezzi del mercato e per questo continueremo a tenervi aggiornati su quanto sta accadendo in queste giornate convulse in Turchia;  sta poi ai contadini della Bassa Irpinia fare la loro parte perché non si può pensare di continuare a vivere a lungo con l’anello al naso restando spettatori inerti del popolo Turco.  (Pasquale Ercolino)