NOCCIOLE. Troppe differenze sul prezzo delle nocciole da un zona all’altra. Abbiamo una soluzione a garanzia dei contadini

NOCCIOLE. Troppe differenze sul prezzo delle nocciole da un zona allaltra. Abbiamo una soluzione a garanzia dei contadini

I recenti 2 articoli pubblicati su questa testata hanno riscontrato come al solito tanto entusiasmo da parte dei lettori. Da telefonate ricevute direttamente in redazione, abbiamo capito che l’entusiasmo non era dettato tanto dal contenuto degli articoli seppur essi parlavano di un contesto rialzista dei prezzi ma quanto invece di poter avere una informazione libera in un mercato in cui alcuni operatori del settore fanno la parte sia degli incendiari che dei pompieri.

Da qui la richiesta di continuare a pubblicare notizie aggiornate con l’invito anche a proporre qualche ulteriore azione pratica per combattere il monopolio delle grosse aziende trasformatrici e dei loro burattinai disseminati sul territorio.

A questo punto ci siamo sentiti in dovere di fare qualche riflessione all’interno del nostro comitato redazionale, per capire se c’era spazio per formulare qualche proposta tenuto conto di esperienze pregresse già tentate nella Bassa Irpinia e malamente naufragate poiché o troppo ambiziose o perché il nostro territorio non è ancora pronto ad esperienze di tipo cooperativistico.

Pertanto la prima regola che ci siamo dati è stata quella di non mettere in discussione alcune prerogative dei contadini che abbiamo sintetizzato nei punti seguenti:

  • Ogni contadino deve coltivare il proprio terreno con propri mezzi e secondo le proprie modalità
  • Ogni contadino, in quanto proprietario del proprio raccolto, dovrà avere sempre l’ultima parola sulla scelta di vendere o meno il proprio raccolto
  • Ogni contadino non dovrà avere alcun obbligo di rispettare un disciplinare di produzione

Cosa allora si può fare allora per aiutare i contadini rispettando questi 3 punti?Innanzitutto siamo partiti definendo cosa intendevamo con l’espressione “aiutare i contadini”.

AIUTARE I CONTADINI ci siamo detti che dovesse significare offrire loro un supporto in grado di AUMENTARGLI IL PROFITTO.

Una volta definito l’obiettivo, il secondo passo è stato quello di capire in che modo poterlo perseguire.  Come è consuetudine di chi vi scrive, abbiamo affidato l’analisi ai freddi numeri poiché da loro ricaviamo la dimensione delle cose di cui parliamo e poi perché con i contadini bisogna parlare con il loro linguaggio fatto di poche parole e tante azioni concrete.

Il nostro ragionamento quindi è partito da questo esempio: supponiamo che un contadino produca 100 quintali di raccolto in guscio la cui resa è di 450 grammi e che abbia ricevuto un prezzo da un intermediario (“sansaro”) di 5,90 euro per punto resa.

Calcoliamo il suo introito totale: 100 quintali in guscio, alla resa data, corrispondono a 45 quintali sgusciati che a 5,90 euro al punto resa corrispondono a un introito totale di € 26.550.

Supponiamo adesso che quel contadino, inconsapevolmente, stia vendendo ad un prezzo di 10 centesimi inferiore al reale prezzo di mercato, che la sua resa reale sia di 10 grammi superiore a quella che qualcun altro gli ha fatto e che per ogni sacco di nocciole, “quel qualcun altro” gli stia erodendo 3 chili di prodotto (un chilo per la valorizzazione eccessiva del sacco e 2 chili causati da una statela “starata”).

Rifacciamo quindi gli stessi calcoli considerando la resa di 460 grammi, un prezzo di 6 euro per punto resa e 3 chili in più di prodotto per ogni sacco di nocciole; da quest’ultimo dato ne ricaviamo che, se a 100 quintali corrispondono circa 125 sacchi da 80 chili cadauno, ai 46 quintali di prodotto sgusciato, dobbiamo aggiungere ulteriori 3×125=375 chili.

Il totale del prodotto sgusciato risulterà pertanto pari a 46 quintali e 375 chili che moltiplicato per 6 euro a punto resa restituisce un introito totale di € 29.850.

Con dei piccoli accorgimenti, quindi, l’introito totale è aumentato di €3.300 pari al 12,4% del primo introito calcolato. Aggiungiamo anche che nei nostri conteggi siamo stati conservativi in quanto abbiamo ricevuto notizie di tanti contadini che hanno venduto a prezzi eccessivamente inferiori a quelli di mercato e con rese palesemente distorte in quanto non coerenti con quelle di altri contadini dello stesso territorio.

A prescindere dalla produzione di ogni contadino, possiamo quindi dire che, ripetendo i conti partendo da altri quantitativi, una percentuale compresa tra il 10% e il 15% è una percentuale che resta fissa a prescindere dalla produzione di ognuno: immaginiamo quindi che ognuno di voi si sarà già fatto il calcolo del proprio mancato introito.

Da questo semplice calcolo che, in redazione abbiamo fatto quasi a mente, è nata quindi l’idea di poter offrire un servizio a tutti i contadini locali incentrato su 3 aspetti:

  • Essere consultati sul prezzo che l’intermediario vi propone al fine di garantirvi che nessuno comprerà il vostro prodotto ad un prezzo inferiore a quello di mercato
  • Offrire un servizio di pesa tramite bilance elettroniche e non strumenti medievali da museo
  • Offrire un servizio di resa a garanzia dello stato reale del prodotto

Se il ragionamento sopra riportato vi interessa, vi preghiamo di inviare una mail all’indirizzo: bassairpinia@libero.it indicando nell’oggetto: I CONTADINI DELLA BASSA IRPINIA e inserendo nel testo della mail una stima media del vostro raccolto annuo.

Appena ricevute le manifestazioni di interesse, organizzeremo un incontro in cui proveremo, tutti insieme, a formalizzare meglio la strategia di azione. (Pasquale Ercolino)