BAIANO. Servizi idrici integrati e il riordino degli Ato, tema del convegno di domenica alla casa comunale

BAIANO. Servizi idrici integrati e il riordino degli Ato, tema del convegno di domenica alla casa comunale

“Servizi idrici integrati e il riordino degli Ambiti territoriali ottimali per scelte di efficienza, efficacia ed economicità”. E’ la tematica, che sarà analizzata nel pubblico convegno, in programma domenica – 29 marzo alle ore 10,30- nella sala consiliare del Palazzo comunale, a Baiano; convegno, promosso ed organizzato dal Circolo “L’Incontro” e coordinato dal professore Gianni Amodeo.

   Interverranno, l’on.le Pietro Foglia, presidente del Consiglio regionale della Campania, Domenico Biancardi, Enrico Montanaro e Marco Santo Alaia, rispettivamente sindaci di Avella, Baiano e Sperone, Vincenzo Alaia, consigliere provinciale e già presidente del Consiglio provinciale di Avellino, Giovanni Colucci, presidente dell’Ato-Alto Calore di Avellino. Un parterre, fatto da amministratori di collaudate esperienze, al di là delle distinte posizioni politiche che rappresentano, in grado di focalizzare la complessa materia dei Servizi idrici integrati, dall’approvvigionamento di acqua potabile alla depurazione delle acque reflue e alla manutenzione ordinaria delle reti fognarie, per mettere a punto il quadro di linee d’indirizzo ed operative, in visto della legge di riordino degli Ato, su cui sarà chiamato a deliberare il Consiglio regionale della Campania, che sarà eletto nella tornata del 31 maggio; legge di riordino, la cui ratio deriva dalle generali esigenze della “spending review” e dagli stessi obiettivi della decretazione del governo nazionale per “Sblocca Italia”.

Sotto i riflettori è anche e soprattutto il caso dei servizi idrici, in capo ai Comuni di Avella, Baiano e Sperone, che risultano associati di fatto per l’approvvigionamento di acqua potabile, captata dalle sorgenti dei Monti Avella, senza aver mai dato una veste giuridica e legale all’”associazione”, in essere da oltre mezzo secolo, con la connotazione di Consorzio, regolarmente costituito, con propria rappresentanza, per avere un ruolo d’interlocuzione istituzionale riconosciuto e identificabile; ruolo, che potrebbe essere esercitato proprio a fronte della gestazione della legge di riordino che verrà.

Un caso- sarà opportuno ricordare- consegnato non solo alle cronache giornalistiche, ma anche agli atti del Circolo “L’Incontro” e del Gruppo “Fratres”, che, nel 2006, ne evidenziarono la portata, promuovendo n un convegno proprio nel Palazzo comunale dell’Ente di Corso Garibaldi, prospettando le ragioni di porre a norma consortile l’”associazione”, riqualificando, migliorando, potenziando i servizi, nel rispetto dei valori della solidarietà intercomunale e della territorialità, nel segno dell’auto-governo delle comunità locali. Vi parteciparono l’allora presidente dell’Ato Alto Calore Avellino, l’on.le Pasquale Giuditta, oltre che i sindaci ed amministratori pro-tempore dei tre Comuni, che assunsero il pubblico e formale impegno di procedere al varo del Consorzio secondo legge, con il conferimento al dottor Belmonte dell’incarico della redazione dello Statuto consortile; incarico, che subito dopo si rivelò…guscio vuoto, per la riluttanza di amministratori e “burocrazie”. E così nel 2007 nel convegno, svoltosi nella sede dell’allora Partito della Margherita si “revocò” l’incarico al dottor Belmonte e l’onere di far elaborare lo Statuto venne assunto direttamente dai sindaci Salvi, per Avella, Salvatore Alaia, per Sperone, Cavaccini, per Baiano. Dal 2007 ad oggi del costituendo Consorzio si sono smarrite le tracce, nel susseguirsi delle amministrazioni. Un’opportunità persa, che otto anni fa aveva un “senso”, considerato che l’AtoAvellino era ancora impastoiato nelle procedure per l’affidamento dei servizi idrici ad un Ente o società di gestione…

Ora, la partita è certamente complessa, anche per i circa dieci anni persi nell’immobilismo verso l’obiettivo-Consorzio, mentre si va verso sistemi gestionali, in grado di coniugare economie di scala congrue e qualità di servizi, con i connessi costi. E, d’altro canto, è soltanto pura e banale demagogia far ritenere che i servizi idrici dei tre Comuni siano già stati affidati non si sa con quali procedure e da “quale organismo” ad un nuovo gestore unico, Alto Calore o Gori, i cui assetti tariffari, tutt’altro che al ribasso ed equivalenti, sono regolamentati dai parametri dell’Autorità di garanzia. Ed anche questo è opportuno ricordarlo.