Crisi idrica in Irpinia, Potere al Popolo scende in piazza: “Nessun profitto sull’acqua”

Crisi idrica in Irpinia, Potere al Popolo scende in piazza: “Nessun profitto sull’acqua”

Lunedi prossimo 25 agosto, alle 14:00 ad Avellino davanti la sede ACS in concomitanza con l’assemblea dei soci ed il 27 agosto a Napoli sotto l’Ente Idrico Campano, Potere al Popolo al fianco dei cittadini sempre. Lo slogan sarà: “Nessun profitto sull’acqua! Controllo popolare e alternativa politica possono salvarci”

Giuliano Granato, portavoce del movimento politico si esprime così: “Sottoscriviamo il patto per l’acqua elaborato e proposto dal Comitato Uniamoci per l’Acqua e dal Coordinamento Campano per l’Acqua Pubblica. Siamo in prima fila contro ogni ipotesi di privatizzazione, contro gli ingiusti aumenti tariffari, per un piano straordinario di rifacimento delle reti idriche. In politica servono chiarezza e coerenza: nel centrosinistra il rischio è che, per una poltrona, chi va con lo zoppo ….., al netto delle belle e delle battute, oltre alle promesse elettorali crediamo che si finisca per imparare a zoppicare, o peggio, a fare da stampella. Quanto a al Ministro Piantedosi per un vero decreto sicurezza avrebbe dovuto garantire la sicurezza dell’accesso all’acqua, invece di criminalizzare i poveri e le lotte sociali. Facciamo nostre le parole del Comitato: non vogliamo capi espiatori a settimane alterne. Per l’Alto Calore chiediamo acqua nei rubinetti e cantieri veri”. Potere al Popolo sostiene ogni battaglia a difesa dei deboli. Siamo e saremo contro ogni ipotesi di privatizzazione di Alto Calore, per un servizio idrico integrato e soprattutto un servizio pubblico efficiente e di qualità”.

I cittadini di Avellino e della Provincia sono al collasso ogni giorno subiscono disagi crescenti e tutto a causa di ripetute e spesso improvvise interruzioni del servizio idrico, dove l’acqua dovrebbe essere un bene comune, i deboli stanno a pagare. Le richieste del Comitato vanno dallo stop agli aumenti tariffari e allo sblocco dei ai fondi straordinari per il rifacimento delle reti e al coinvolgimento del Governo centrale e dell’Europa. Vorrebbero una gestione pubblica e trasparente. Il Governo Meloni, per le cosiddette “aree interne”, non ha previsto altro che un accompagnamento alla morte, come dimostra il Piano Strategico Nazionale Zone Interne.  Grazie Governo, grazie Giorgia.

Francesco Di Crescenzo