UDC. Ato rifiuti, il coordinamento Provinciale dell’unione di centro: Non cadiamo nella trappola delle finte opposizioni

UDC. Ato rifiuti, il coordinamento Provinciale dell’unione di centro: Non cadiamo nella trappola delle finte opposizioni

«Non cadiamo nelle trappole delle finte opposizioni e non partecipiamo alle liti interne al Partito Democratico, tra le sue componenti palesi o occulte». E’ quanto sostiene il coordinamento provinciale dell’Unione di Centro in riferimento all’iniziativa di alcune componenti di opposizione nel consiglio comunale di Avellino in relazione all’Ato Rifiuti.

«Per noi – continua la nota – il ruolo di opposizione resta fermamente ancorato agli atti amministrativi negli enti elettivi per il mandato ricevuto col voto e siamo curiosi di vedere quanti dei firmatari confermeranno questa posizione di contrasto in occasione del voto sul bilancio. Negli enti non elettivi, nei quali l’interesse primario dovrebbe essere la qualità del servizio, ci pare naturale, come affermiamo da tempo, cercare intese sul merito delle cose. In questi termini per noi sono riconducibili le intese tra partiti, specie in quegli enti che attraversano una condizione di difficoltà gestionale, per affrontare la quale occorre che ritorni in termini credibili la politica, emarginando gli interessi di parte o personalistici».

«La questione del Comune di Avellino – si legge ancora nella nota – così come viene posta da una parte dell’opposizione consiliare e di un pezzo della maggioranza è incomprensibile sia dal punto di vista del metodo che del merito. Nel metodo perché ci siamo trovati di fronte ad un’iniziativa preconfezionata alla quale ci è stato chiesto esclusivamente di aderire, ma non di contribuire nella sua elaborazione; nel merito perché non capiamo quale sarebbe il perverso legame che si instaurerebbe tra la funzione di sindaco e quella di presidente della Conferenza d’Ambito dell’Ato Rifiuti. Soprattutto se si considerano le nuove disposizioni di legge che prevedono finanche la coincidenza tra la figura di sindaco e quella di presidente di Provincia».

«Ciò che appare ancor più incomprensibile – si legge ancora – è che la vicenda politico-amministrativa di Avellino, per la quale  siamo convinti che la Città debba esigere di più, venga ridotta ad una questione di tempo. Come a dire: se la permanenza di Foti a Palazzo di Città fosse più lunga durante la giornata, allora si avrebbero risultati diversi e migliori da quelli che sono sotto gli occhi di tutti. E’ chiaro come tutto questo rasenti il ridicolo».

«E’ per queste ragioni – così concludono dal coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino – che non cadiamo dentro questa trappola perché l’obiettivo è quello di trascinarci in una vicenda che riguarda esclusivamente il Pd. In ultimo, la nostra formazione ci porta ad essere convinti che la politica la facciano le forze politiche e non le singole persone. Soprattutto quelle che sono state legittimate in una certa veste e poi cambiano casacca. Noi ci sottraiamo a questa logica di gruppetti animati da singoli che coltivano ambizioni personali. Registriamo, perciò, come questa iniziativa, piuttosto che ridurre lo spazio della confusione, già alimentato dai conflitti interni alla maggioranza, lo allarghi a dismisura, dando vita a pasticci che risultano incomprensibili agli occhi dell’opinione pubblica».