Proposte di lettura. UMBERTO GALIMBERTI. L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani

Proposte di lettura. UMBERTO GALIMBERTI. L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani

Sempre più spesso ci capita di ascoltare critiche volte alla gioventù odierna: i nostri ragazzi sono viziati, scansafatiche, sbandati, consumisti, senza uno scopo nella vita, alla continua ricerca di nuove forme di “sballo”. Di chi è la colpa di tutto ciò? È possibile per i nostri giovani riscoprire gli ideali di una vita piena e sana? Umberto Galimberti, famoso intellettuale e professore di filosofia della storia all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, con il suo stile chiaro, lineare, concreto e mai troppo accademico, prova a fornirci le risposte a questi interrogativi nel suo saggio L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, edito da Feltrinelli nel 2007.

Una presenza spettrale incombe sulla nostra vita di cittadini del terzo millennio: è il nichilismo, definito dallo stesso Nietzsche un “ospite inquietante” che si aggira nelle nostre esistenze, rendendole prive dei plurisecolari valori che, nel passato, hanno plasmato il carattere degli uomini e dotato di senso ogni loro azione.

I giovani d’oggi non soltanto sono figli di una società nichilista che non fornisce loro i giusti punti di riferimento, ma sono anche demotivati allo studio, alla scoperta di se stessi e del mondo. E la prima causa di questa indolenza sta nella mancata “alfabetizzazione emotiva” (per dirla con le parole del noto psicologo Daniel Goleman) che non permette agli adolescenti di conoscere (e ri-conoscere) la propria interiorità. I ragazzi non sanno dare un nome alle loro emozioni, vivendo così la solitudine dell’incomunicabilità. Per uscire dalla loro apatia, essi sperimentano il rischio, la trasgressione, il gesto estremo, nel tentativo di sopperire a quel mancato senso di conquista che accompagnava, nelle generazioni precedenti, il raggiungimento di ogni tappa della vita.

Il quadro della situazione attuale fornito da Galimberti è certamente drammatico, ma il filosofo non trascura di fornire una possibile via di riscatto per i nostri adolescenti: bisogna educare i giovani alla conoscenza di sé e della propria sfera emozionale. La felicità che tanto vanno cercando è nascosta infatti dentro di loro: soltanto quando saranno padroni del mondo interiore avranno gli strumenti utili per affrontare il mondo esterno e per lasciare in esso una traccia indelebile della loro esistenza.

Maria Strocchia