IN IRPINIA LA PRIMA SPA CAMPANA DEL VINO. L’agriresort Tenuta Ippocrate trasforma il vino in wellness

IN IRPINIA LA PRIMA SPA CAMPANA DEL VINO. L’agriresort Tenuta Ippocrate trasforma il vino in wellness

In Irpinia nasce la prima Spa campana del vino. Ne è artefice Tenuta  Ippocrate,  agriresort di Montefredane già  specializzato in diversi percorsi di benessere, che ora potenzia la sua area wellness con una struttura interamente dedicata alla wine therapy.  Mercoledì 16  dicembre, alle ore 18.00, il taglio del nastro della beauty farm dove il nettare di bacco trova adesso un nuovo impiego orientato, questa volta, alla salute, divenendo così elisir di lunga vita.  Disintossicante, tonico, bioattivatore estetico, il vino irpino, punta di diamante  dell’economia locale, si lega, dunque, al wellness.  “Con le innumerevoli proprietà derivanti dalla vite, quali uva, foglie e vino – spiega Rocco Fusco, direttore medico scientifico di Tenuta Ippocrate –  svilupperemo molteplici trattamenti di benessere. Ad esempio, con i semi delle nostre pregiate uve, ricche di calcio e fosforo, ricaveremo un  olio tonificante che purifica la pelle. Mentre, dalle foglie di vite, è  possibile estrarre un principio attivo che, spalmato sul corpo, aiuta a  migliorare la circolazione del sangue”. “Grazie poi alla presenza di  polifenoli nei semi d’uva – spiega il dottore Fusco – è possibile
combattere l’invecchiamento della pelle con un’azione idratante,  levigante ed antiossidante. Ma non solo. La vinoterapia è in grado di  combattere problemi di elasticità e idratazione della pelle aumentando  la resistenza dei vasi sanguigni, migliorando la microcircolazione  dandole così un aspetto luminoso e giovane”. Un altro trattamento di  wine therapy su cui punta Tenuta Ippocrate sarà il bagno caldo a base di  vinaccia fresca che esalta le proprietà tonificanti, esfolianti e  rilassanti dell’uva. “Con queste tecniche – conclude Fusco – valorizzeremo il vino irpino non solo nella sua accezione classica,  ovvero come risorsa di eccellenza del nostro patrimonio agroalimentare,  ma anche, e per la prima volta in Irpinia, nel suo aspetto terapeutico”.