I lavoratori forestali da problema a risorsa per le zone interne. Oggi se ne discute con De Luca (PD)

I lavoratori forestali da problema a risorsa per le zone interne. Oggi se ne discute con De Luca (PD)

Oggi, Vincenzo De Luca, candidato alla Presidenza della Giunta regionale Campania, sarà all’Hotel de la Ville per incontrare i lavoratori forestali della Campania. C’è molta attesa nei confronti di questa manifestazione poiché i lavoratori forestali hanno perso da tempo qualsiasi fiducia nel governo regionale diretto dall’On.le Caldoro. Il riordino del settore della forestazione doveva essere un’azione ordinaria del Governo Regionale ed invece si è rivelato uno dei suoi più clamorosi fallimenti.

A partire dal 2010, persistendo una condizione di sottoutilizzo dei fondi comunitari, le risorse disponibili per il settore della forestazione si sono più che dimezzate ed il turn over dei lavoratori è stato bloccato.  A pagare le conseguenze di questa sciagurata politica sono stati innanzitutto i lavoratori idraulico forestali che, in molti casi, da oltre 18 mesi non ricevono la retribuzione; ancora più critica è la condizione dei lavoratori a tempo determinato che da “precari” sono diventati sostanzialmente “disoccupati” poiché le giornate di lavoro sono ridottissime in alcune Comunità montane (solo 5 giornate nella Comunità Montana Partenio e addirittura zero giornate in Valle Ufita).

Le conseguenze di questa azione politica sono state però pagate anche dalle zone interne dell’Irpinia con le sue montagne ed i suoi boschi abbandonati. In questi anni, con la complicità di alcuni circoli mediatici, si è fatto di tutto per screditare la vertenza dei lavoratori forestali e ciò ha impedito di inquadrare correttamente il problema e di individuare le possibili soluzioni. Una inversione di tendenza non può che partire dalla morfologia del nostro territorio. La Campania, pur essendo una regione con una lunga fascia marina, ha una superficie boschiva di 445.000 ha, pari ad oltre il 32% del territorio regionale. Siamo la regione con la più alta percentuale (30%) di territorio interessata dalla presenza di Parchi e Riserve a carattere regionale e nazionale; eppure restano ancora scarse ed inadeguate sia l’offerta del turismo montano che gli interventi per la protezione e la valorizzazione del patrimonio boschivo e forestale.

Siamo la regione più a rischio idrogeologico d’Italia; eppure non esiste una seria e costante azione di  contrasto, prevenzione e mitigazione dei fenomeni franosi e di degrado del suolo. Sopportiamo da anni la piaga degli incendi boschivi; eppure ogni anno il fuoco continua a bruciare mediamente 3000 ettari di bosco all’anno!

Vi è, allora, l’ineludibile esigenza di ridefinire una politica per la montagna, coerente e innovativa, capace di valorizzarne le potenzialità economiche e fondata sui principi della sua specificità territoriale, della coesione economica nonché dello sviluppo sostenibile. La montagna costituisce, infatti, un giacimento tuttora inesplorato di potenzialità e ricchezze per l’economia che può essere attivato attraverso un sistematico ed innovativo utilizzo dei Fondi europei nei settori delle energie rinnovabili, della protezione dell’ambiente e dello sviluppo delle politiche agricole nonché del turismo montano.

La sfida che raccoglie De Luca, dunque, è quella di contribuire allo sviluppo delle zone interne attraverso una profonda riforma della governance dei processi per la messa in valore delle risorse della montagna per tutta la collettività: acqua, legno e foreste, risorse agroalimentari di qualità, paesaggio.

La soluzione della vertenza dei lavoratori forestali, dunque, può e deve essere ricercata all’interno di una nuova politica di sviluppo delle zone interne dove i territori montani devono essere visti come una riserva di funzioni produttive interessanti e coerenti con le esigenze nuove della green economy: il risparmio e l’organizzazione delle risorse rare (acqua, biomasse), la riduzione dei gas serra, la produzione di energia da fonti rinnovabili locali (biomasse, idroelettrico, solare, ecc.), la valorizzazione delle politiche agricole, la valorizzazione del patrimonio boschivo e forestale unitamente al potenziamento dell’offerta turistica.

Sono tante le azioni che in quest’ultimo settore possono essere messe in campo con l’ausilio dei fondi europei e dei lavoratori forestali: servizi sociali; protezione civile in montagna; contrasto, prevenzione e mitigazione dei fenomeni degli incendi boschivi, della desertificazione, degli smottamenti, delle frane, del degrado del suolo, dello sfaldamento dei presidi umani; turismo montano (sentieristica, assistenza turistico-ambientale, manutenzione e valorizzazione dei rifugi di montagna). Il territorio montano regionale, ha bisogno di implementare progetti, mezzi e uomini per potersi difendere e per proteggere anche i territori di valle e di pianura che dipendono in gran parte da quanto succede a “monte”.

In questa nuova prospettiva i lavoratori forestali, opportunamente stabilizzati e formati, possono diventare i Caschi blu dei territori, cioè il fattore decisivo per consentire la tutela ambientale e la salvaguardia dei suoli.

Per i lavoratori forestali, dunque, “Mai più ultimi”, lo slogan lanciato da De Luca in questa campagna elettorale, va inteso come un impegno a trasformare un “problema” in una “risorsa”; a patto però che cambi tutto, ma proprio tutto!

    Giuseppe Vetrano

  Coordinatore Comitato elettorale De Luca