“I disabili sono persone normali”. Latitano i servizi di ascolto


I disabili sono persone normali. Latitano i servizi di ascolto

La qualità di un territorio si misura in rapporto alla quantità dei servizi disponibili, i quali conferiscono ad uno specifico ambito comunale un determinato livello di vivibilità. Questo concetto generale calza benissimo con tutti gli aspetti della vita di una persona con handicap all’interno del proprio comune di residenza, prendendo a pieno la famiglia, il lavoro, la scuola e tutte le forme di aggregazione e di assistenza. Un aspetto da non sottovalutare è quello ideologico e culturale legato alla conoscenza o all’ignoranza di che cosa significhi essere disabili. Sa di qualunquismi l’espressione abusata “i disabili sono persone normali”, sicuramente normali rispetto alla legge ai diritti e ai doveri di cittadini ma sicuramente diversi perché bisogni ed esigenze si legano ad abilità assenti. una persona in carrozzella ha bisogno di un serio programma di eliminazione ed abbattimento delle barriere architettoniche; una persona che non vede ha bisogno di sopperire gli stimoli visivi con quelli uditivi; una persona che non sente, al contrario, ha bisogno di sostituire i segnali acustici con quelli visivi e così via. Tutto questo sembrerebbe una serie di scontate affermazioni ma non lo è, se partissimo dalla considerazione che nei nostri territori moltissimo c’è ancora da fare. Latitano i servizi di ascolto sono sparuti i punti di informazione per l’inserimento al lavoro e/o l’assistenza a domicilio , mancano del tutto le forme di aggregazione ed i gruppi di consultazioni in materia, non sempre nelle scuole vengono attivati i giusti percorsi inclusivi per mancanza di spazi o per mancanza di ausili e di sussidi dedicati, non esiste la mentalità di supportare le famiglie in cui vivono persone non autosufficienti con figure specializzate della consulenza, non esistono ambienti culturale ai quali accedere gratuitamente per fruire delle informazioni e della lettura o dell’utilizzo di punti dotati di materiale digitale, ancor meno la possibilità per i disabili di ritrovarsi in centri attrezzati pe il confronto e la divulgazione di prodotti adatti  a semplificare le azioni di ordinari a quotidianità (attrezzature mobili, prodotti multimediali adattati ai disabili motori testi scritti in Braille o su software  e chi più ne ha. più ne metta apriamo una primavera fatta di nuovi orizzonti e di nuove opportunità per chi vive sulla propria pelle la diversa abilità!
 Vincenzo Serpico