Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada

Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada

Non si arresta la continua scia di perdite ingenti causate dagli incidenti stradali sulle strade d’Italia. Episodi che segnano profondamente le vite di intere famiglie, le quali vedono strapparsi improvvisamente i propri figli, vittime di una generazione spesso protesa allo “sballo” e agli eccessi, secondo uno stile ben lontano dai principi del divertimento sano e rispettoso. Le cause alla base di tali drammatici fatti di cronaca, risultano essere sempre le stesse, proprio quelle facilmente evitabili. Disattenzione,  violazione del codice della strada, abuso di droga, alcol, eccesso di velocità, questo alla base delle cosiddette “stragi del sabato sera”.  In molti casi, ad essere oggetto di tali morti sono coloro che, seppur immuni dall’assunzione di stupefacenti,  devono fare i conti con  una realtà senza freni, ma solo con il piede sull’acceleratore, magari all’uscita dalla discoteca, in un sabato notte, dove a far rumore è lo schianto di un auto, precedente al suono della sirena di un’ambulanza. Dinanzi a tutto ciò, non bisogna fermarsi a guardare, ma agire a tutela della salute delle nuove generazioni, educando anche gli adulti al rispetto verso gli altri, pur quando ci si trova in un abitacolo di una vettura.

In occasione della Giornata Mondiale ONU in memoria delle Vittime della Strada, che ogni anno ricorre la terza domenica di novembre, l’Associazione di promozione sociale “Social-Disco” con il patrocinio morale dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ONLUS, organizza per domenica 15 novembre, alle ore 18,30, presso la Chiesa di San Matteo Apostolo in Nocera Inferiore (Sa), una messa commemorativa che intende essere sinonimo di vicinanza nei confronti di coloro che hanno subito gravi perdite. Nel corso della celebrazione eucaristica,  sarà data lettura di una particolare preghiera che possa rendere maggiormente chiaro il messaggio di legalità verso il quale tutti devono tendere. Al termine della liturgia, chi vorrà, potrà far sentire la propria voce con una testimonianza che si leghi alla  personale esperienza. Un’ulteriore occasione, quindi, per gridare “basta” a chi mette in serio pericolo la sua vita e quella degli altri.