CICCIANO. L’ex pastificio Russo sarà abbattuto per far spazio a cento appartamenti, venti locali commerciali, un supermercato e una villa comunale

CICCIANO. L’ex pastificio Russo sarà abbattuto per far spazio a cento appartamenti, venti locali commerciali, un supermercato e una villa comunale

(Felice Sorrentino) – L’ex pastificio Russo, o meglio, quel che rimane di quello che dal 1927 al 2009 è stato il simbolo della città, sarà abbattuto per far spazio a cento appartamenti, venti locali commerciali, un supermercato e una villa comunale aperta a tutti di oltre 4000 metri quadri con area giochi per bambini, panchine e percorsi nel verde.

Dieci residenti si erano opposti al progetto dell’imprenditore, presentando ricorso al TAR. Ricorso che è stato respinto e che ha visto quindi i firmatari dell’iniziativa rivolgersi al Consiglio di Stato che ieri si è pronunciato dichiarando inammissibile il ricorso.

La grande struttura di oltre 19000 metri quadrati sita al centro del paese a pochi passi da piazza Mazzini, abbandonata e fatiscente che apparteneva ad un privato, è stata acquistata all’asta da un imprenditore con regolare offerta al curatore fallimentare che ha poi presentato in comune il suo progetto.

– “La questione del pastificio è stata vista, per fortuna solo da un piccolissimo gruppo di cittadini, dal verso sbagliato. – ha commentato il sindaco di Cicciano Giovanni Corrado –

come si può non vedere l’opportunità che ha il nostro paese di liberarsi di un mostro fatiscente e far nascere un’area fruibile da tutti proprio al centro del paese? Cosa che è stata frutto della mediazione di questa amministrazione con l’imprenditore che ha legalmente acquistato l’area e che, oltre a dare un’opportunità di crescita demografica al nostro paese, con fondi privati metterà a disposizione di tutti un’area che altrimenti sarebbe rimasta desolata e desolante. Sono molto soddisfatto che sia finita bene e lo saranno anche i cittadini”.

142 anni di storia. Il marchio Russo nacque infatti nel 1880 dall’omonima famiglia del posto.

Il tribunale di Napoli ne dichiarò il fallimento ne luglio del 2009 con un debito che superava i 39 milioni di euro.

Nel 2001 il passaggio dalla famiglia Russo al gruppo Maione che però non riuscì ad evitare il declino dell’azienda.