AVELLINO. Lotta per la Vita: “In piazza Castello interrati rifiuti di ogni genere”

AVELLINO. Lotta per la Vita: In piazza Castello  interrati rifiuti di ogni genere

L’indagine seguita dal pm Roberto Patscot e dal procuratore capo Rosario Cantelmo, avviata nel 2012, da analisi eseguite precedentemente, fa rilevare rischi ambientali e sanitari nell’area di piazza Castello, per il suo stato di essere diventata una discarica di rifiuti vari. Nel cuore del capoluogo. Le accuse vanno dall’omissione in atti d’ufficio, che è reato contestato a sindaci, a dirigenti comunali, in forza al settore ambiente, e all’amministratrice della società che ha depositato, non autorizzata, in quegli spazi, rifiuti pericolosi. Un rischio, stando all’accusa, a lungo sottovalutato sia per i danni all’ambiente che per quelli ai cittadini, che fu causato dall’immobilismo durato fino al 2015, quando poi, a luglio, il sindaco ordinò la messa in sicurezza urgente dell’area puntando l’indice contro l’inerzia degli uffici. Nel cantiere della piazza erano stati interrati rifiuti di ogni genere, compreso amianto; questo scempio emerse nel 2012, durante i lavori di scavo per la riqualificazione dell’area. Scarti di demolizioni, interrati e poi ricoperti, vennero alla luce per essere ammassati su quel piazzale che ancora oggi è transennato, protetto da un telo speciale, escluso alle sue funzioni, negato ai cittadini. I livelli istituzionali, gli eletti dal popolo, gli enti pubblici preposti hanno l’obbligo, come dovere ineludibile, del controllo e della tutela dei suoli, per la salvaguardia del diritto di “vivere” e per la tutela della sanità dell’ambiente. E’ riprovevole che superficialità, incuria, indolenza siano l’incivile corredo di amministrazioni municipali, elette dal popolo a svolgere compiti di utilità e di interessi comuni. Questo non è assolutamente accettabile. L’esigibilità del dovere di vigilanza fa obbligo di porre in essere misure di prevenzione e di lotta per la tutela della salute dei lavoratori e della salubrità dell’ambiente. La questione sollevata dalla Procura, al di là dei suoi aspetti giudiziari che avrà discorsi in sedi più opportune e proprie, investe il sistema democratico in quanto tale, perché nello stesso vi sono le ragioni assolute della salvaguardia e della difesa delle Comunità contro gli attacchi speculativi della avidità, delle prepotenze economiche, delle cadute del senso civico. Nei principi della democrazia è scritta sia la tutela dei ceti più deboli che quella del decoro della città. Perciò, quanto sta venendo alla luce in piazza Castello è prima di tutto delitto politico-culturale, perché la mancata adozione delle misure cautelari e repressive contro gli abusi suonano sempre a offesa dei cittadini tutti e della immagine che Avellino dà di sé. L’ associazione “Lotta per la Vita” vede, perciò, in questa Istruttoria della Procura della Repubblica, come in altre dello stesso filone, la difesa dell’ordine democratico, per l’azione sostitutiva e di surroga alla inerzia colpevole delle Amministrazioni che queste, nostro malgrado, hanno mostrato nella vicenda. Plaudiamo a questa azione e ringraziamo per la vigilanza attenta cui la stessa Procura pare costretta a causa della insipienza di chi è stato eletto a svolgere le mansioni di amministrare la città.

Anna Cantelmo Presidente associazione “Lotta per l a Vita