AVELLA. Il consiglio comunale approva la costruzione di un Forno crematorio. No alle telecamere per la ripresa del consiglio

AVELLA. Il consiglio comunale approva la costruzione di un Forno crematorio. No alle telecamere per la ripresa del consiglio

AVELLA. Il consiglio comunale approva la costruzione di un Forno crematorio. No alle telecamere per la ripresa del consiglioVista l’importanza dei punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale in programma questa sera ad Avella la nostra redazione aveva richiesto la possibilità di trasmettere in diretta l’assise, onde meglio rendere partecipi i cittadini ai lavori dei loro rappresentanti, ma il diniego da parte del primo cittadino ha vietato l’introduzione delle telecamere. Dopo questa doverosa premessa andiamo al consiglio di oggi, che ha visto partecipare da remoto sia la segreteria comunale, non presente per motivi di salute,  che la consigliera di maggioranza Maria Rosaria D’Avanzo, assenti invece Antonia Caruso per la maggioranza e Fatima Maietta per l’opposizione. All’ordine del giorno 6 punti,  ma quelli di particolare importanza sono stati due, ovvero quello relativo al ristrutturazione del Campo sportivo Fusaro e quello di un progetto per la realizzazione di un tempio di cremazione da realizzare nel Comune  di Avella, zona Purgatorio.
AVELLA. Il consiglio comunale approva la costruzione di un Forno crematorio. No alle telecamere per la ripresa del consiglioLa consigliera  Nicoletta Longobardi, delegata allo Sport, ha esposto il progetto presentato dalla società “Tiro con l’arco”,  che prevede la ristrutturazione dello Stadio Comunale con la realizzazione di discipline sportive come: l’arrampicata, calcetto, pallavolo e calcio, con la possibilità di utilizzo di queste strutture, anche ai diversamente abili. Progetto che sarà comunque messo in gara e dove chiunque società potrà partecipare presentando un offerta in grado di migliorare quella ricevuta, che prevede un investimento di una cifra di circa 700mila euro, e un contratto 30ennale di utilizzo della struttura con il pagamento di un canone di 1200 euro annui da versare alle casse comunali.  Sul punto è intervenuto il consigliere di “maggioranza” Giovanni Biancardi che ha esposto le sue perplessità sul progetto affermando che si tratta di lavori con un impatto ambientale notevole, non consono all’area, essendo la zona rientrante nel Parco del Partenio. Il consigliere Biancardi ha anche rimarcato che in base alla base d’asta nessun’altra società si farà avanti annunciando la sua astensione al voto del consiglio. Poi è intervenuta Chiara Cacace, capogruppo di opposizione, chiedendo un rinvio dell’ordine del giorno nei punti che riguardano lo Stadio e il Tempio Crematorio.  Per l’esponente dell’opposizione AVELLA. Il consiglio comunale approva la costruzione di un Forno crematorio. No alle telecamere per la ripresa del consiglioprima di approvare delibere di una certa importanza andrebbero informati prima i cittadini. “Dare in gestione un campo per 100 euro a mese per 30 anni è davvero assurdo”, ha rimarcato la consigliera. La parola poi è passata al vice sindaco Anna Alaia che si dichiara non d’accordo al rinvio richiesto dalla Cacace affermando: “Ogni giorno noi viviamo in mezzo alla gente non c’è bisogno di dare vita ad un dibattito pubblico per capire cosa vogliono,  noi con la gente parliamo tutti i giorni e i cittadini ci chiedono di intervenire. E’ difficile trovare chi venga nel nostro paese e decida di spendere 700 mila euro, e sono occasioni da non perdere”.
Anche il primo cittadino Vincenzo Biancardi ha detto la sua,  la fascia tricolore ha sottolineato come a causa  della carenza dei finanziamenti allo sport è questa una occasione da non perdere, prima si parte è meglio è, basta rinvii. Tutto ciò per evitare lungaggini di discussioni che non servono a nulla. Tenendo conto che la società che si è fatta avanti e di particolare rilevanza nazionale e finanziariamente forte è davvero una occasione unica. Circa il problema ambientale rilevato dall’ex consigliere di maggioranza Giovanni Biancardi, ha affermato che non esiste, perché la società ha studiato anche questo migliorando l’attuale condizione.
Ultimo punto, forse quello più importante, la realizzazione di tempio crematorio da costruire a ridosso del Cdr di Tufino, ovvero in zona Purgatorio. Il presidente del Consiglio Domenico Biancardi ha chiarito che necessità di creare un forno crematorio non è altro che un vantaggio per il paese perché sarebbe utilizzato non solo dal mandamento baianese ma visti i sbocchi autostradali anche dall’area napoletana e irpina, incrementando le casse comunali. Un ottimo investimento, dichiara l’ex presidente della Provincia. Il progetto prevede una percentuale di circa l’8% delle entrate a favore delle casse comunali. Un vero e proprio business, Sul punto c’è chi però ha interesse per la salute dei cittadini, a prendere la parola di nuovo l’ex assessore Giovanni Biancardi, che afferma: “Per realizzare questa struttura occorre  realizzare un progetto in deroga e la deroga in questo paese sta diventando un’abitudine. Sarebbe opportuno lavorare prima sul Puc e poi pensare ad altro. Poi c’è un impatto ambientale che è quello che preoccupa di più, quella dei forni crematori è un attività non ancora disciplinata da leggi e quindi manca una programmazione nazionale. Molte di queste attività sono state chiuse perchè particolarmente inquinanti per l’aria.  Da studi fatti si sprigionano nell’aria tante sostanze nocive quanti più sono i numeri di corpi cremati. Una città che si reputa d’arte con in investimento del genere è davvero assurdo. Dove sta l’utilità pubblica? Solo per fare cassa? Se così siamo destinati a dare una brutta fine. Non è una scelta giusta ed una scelta azzardata è il mio voto è contrario”. Poi la parola passa a Chiara Cacace: che tipo di futuro vogliamo noi di Avella. Penso che una decisione calata dall’alto così è davvero troppo, noi non siamo d’accordo e il nostro voto sarà contrario.
Prende la parola di nuovo il presidente del Consiglio Comunale Domenico Biancardi  il quale replica al suo ex assessore omonimo affermando che di leggi ne esistono sia Regionali che Nazionali che disciplinano questo tipo di attività. Porta poi l’esempio della provincia di Avellino che sul tema dei forni crematori  ha il controllo facendo  ogni 3 mesi controlli attenti affinchè tutto funzioni al meglio, come avviene nella vicina Domicella dove esiste una tale struttura.  Anche il formo crematorio passa col voto della maggioranza che vota anche l’immediata esecutività

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