AVELLA. Antonio Vecchione si rivolge al sindaco Biancardi: “Il forno crematorio è un errore di programmazione finanziaria e politica”

AVELLA.  Antonio Vecchione si rivolge al sindaco Biancardi: Il forno crematorio è un errore di programmazione finanziaria e politica

di Antonio Vecchione

“Realizzazione di un forno crematorio in territorio avellano”: questo il progetto dell’amministrazione comunale che ha sorpreso la comunità avellana e territoriale. Un impianto invasivo, tecnologicamente e culturalmente, e per questo andrebbe presentato e discusso pubblicamente con i cittadini prima che nel consiglio comunale. Doveroso informare anche gli altri comuni perché comunque coinvolti. Molte le voci dissenzienti, supportate da testimonianze di associazioni che, esperte nel settore, hanno evidenziato i rischi concreti di inquinamento di un tale impianto. Le parole di Vincenzo Biancardi sindaco non hanno convinto la folta schiera contraria. Un progetto da approvare per l’interesse di Avella, ha sostenuto il dottor Biancardi, principalmente per i vantaggi economici. Dotarsi di un tale impianto per non rilevanti entrate nelle casse comunali è un errore di programmazione finanziaria e politica. Senza approfondire i danni per un possibile inquinamento, sottopongo al Dottor Biancardi, persona che stimo, la mia riflessione. Negli ultimi 10 anni, grazie a un intelligente e lungimirante impegno dell’amministrazione, è stato avviato un virtuoso percorso di valorizzazione e promozione di Avella, della sua millenaria storia, dei suoi straordinari monumenti e tesori d’arte. Risultati estremamente positivi, a merito dell’AC. Oggi lo spettacolo dei turisti che affollano l’anfiteatro, le tombe, il museo, è una soddisfazione, un piacere dell’anima. Questo scenario è ormai una realtà e questo invasivo impianto è in tutta evidenza stridente con la splendida immagine che Avella ha conquistato negli ultimi anni. Oltre a possibili inquinamenti dannosi per la salute dei cittadini, il rischio è quello di diventare non la città dell’anfiteatro, degli spettacoli, della nocciola, della biodiversità, dei paesaggi, delle specialità gastronomiche, ma la città del forno crematorio, dove portare le povere salme a bruciare. Auspico un ripensamento dell’amministrazione comunale con la rinuncia al progetto. Per il bene di Avella e territorio collegato.