ABILE all’AMORE:” Il M.I.D. Offre il sostegno al progetto in Campania e proverà a promuoverlo nei prossimi mesi insieme al questionario.  

ABILE all’AMORE:” Il M.I.D. Offre il sostegno al progetto in Campania e proverà a promuoverlo nei prossimi mesi insieme al questionario.  

Il Progetto Abile all’Amore è un progetto al quale il M.I.D. ha offerto il suo sostegno morale e proverà a promuoverlo laddove possibile sul territorio campano insieme al questionario, ideato a Bologna dal regista cinematografico e teatrale Gabriele de Pasquale con la collaborazione di Max Ulivieri e nato dal percorso di studio realizzato per lo spettacolo “A Naked Love”, una raccolta di monologhi e dialoghi sul rapporto tra il corpo, l’amore ed il sesso in scena da 2021. Il Progetto ABILE ALL’AMORE, è un approfondimento di quel lavoro con focus sulla gestione della sessualità nel “mondo” della disabilità fisica, prevede un documentario di interviste, immagini e racconti per descrivere affettività, sessualità, gioie e difficoltà nella gestione di corpo e sentimenti delle persone con disabilità con un approfondimento del mondo lovegiver; una piece teatrale (di cui il documentario sarà parte integrante) in cui attori e attrici con disabilità, tramite monologhi e dialoghi, spronano il pubblico ad interrogarsi e, perchè no, a reagire; il book fotografico “Corpi abili all’amore” una raccolta di foto di nudo d’autore di corpi con una qualche forma di disabilità. Scatti realizzati da un artista appositamente per il Progetto “Abile all’Amore” e che saranno racchiusi in un libro di foto che sarà a supporto della distribuzione di documentario e spettacolo. È stato preparato un questionario online da sottoporre a persone con disabilità, del quale sarà a cura del M.I.D. anche diffondere, anonimo e dove si chiede sincerità e disponibilità a “scavarsi dentro” per raccontare pensieri, stati d’animo, emozioni. Vi sono domande che spaziano dal come ci si vede al come si vive dentro il proprio corpo, a come si gestisce la sessualità e l’affettività, quindi domande anche personali e intime.

Nel raccogliere racconti, aneddoti ed emozioni, si cercherà di individuare le storie che vale la pena raccontare, si chiederà quindi la disponibilità ad essere intervistati, ripresi e fotografati (recandoci nelle varie città con telecamere, microfoni, fari, scopo del documentario non è dare risposte ma stimolare la riflessione personale ed il dibattito tramite una raccolta di interviste, racconti, immagini, emozioni, documentando aneddoti ed esperienze, volti e corpi, familiari, medici ed operatori. Si cercherà di raccontare, anche per immagini, stati d’animo, gioie e macigni, filo conduttore del documentario saranno le testimonianze in prima persona delle persone con disabilità, testimonianze raccolte tendenzialmente nei vari luoghi dove gli intervistati vivono, a supporto delle testimonianze/interviste vi saranno le immagini di copertura, che a volte saranno esse stesse “racconti”. Nelle immagini si rivivranno le giornate e le intimità delle persone che si raccontano e si cercherà, laddove possibile, di mantenere il racconto su un piano obiettivo e distaccato, cercando di riportare dati e non conclusioni, raccontando i differenti punti di vista e si cercherà di ipotizzare una definizione di “disabilità, si scaverà nell’uso della disabilità nella televisione, nel cinema, nella pubblicità, l’abilismo esplicito (quello più riconoscibile) e le forme di abilismo che abbiamo ormai interiorizzato e nemmeno più riconosciamo. L’esposizione di un corpo non standard come viene visto e vissuto dalla società? (insulti e commenti), l’accettazione (rassegnazione o potenziale ricchezza?), la ricerca/scelta di un partner/compagno di strada, la disabilità nell’Arte (dalla pittura al canto, alla danza…), SESSO (un diritto ed una esigenza fisica), il corpo di cristallo (la fragilità oggettiva), Il BDSM come rifugio/sfogo/risposta, l’autoerotismo (quando possibile), il mondo Lovegiver (quando altro non è possibile) raccontato tramite ricostruzioni e racconti analizzati dai tre punti di vista: il disabile che vi ricorre, l’operatore/trice, gli occhi del mondo esterno, curiosità e soluzioni creative (ad esempio la sedia per il sesso disabile e altre originali invenzioni. La pièce teatrale nascerà dopo il doc-film e farà da contenitore e supporto al documentario nelle rappresentazioni dal vivo. Nei live il documentario sarà smontato ed intervallato dagli interventi (monologhi e dialoghi) recitati dal vivo. Verrà comunque mantenuta la divisione nei tre macro capitoli: AMORE – CORPO – SESSO. Il libro di immagini conterrà la storia del progetto ed il suo percorso + il Progetto fotografico “CORPI ABILI ALL’AMORE”: una raccolta di foto di nudo d’autore di corpi con una qualche forma di disabilità, scatti che verranno realizzati appositamente per questo Progetto in studio di posa (laddove possibile) o presso la location della persona fotografata.