
CASTELFRANCI / GESUALDO / VILLAMAINA (AV) – Torna al centro dell’attenzione pubblica la questione irrisolta della sostituzione della condotta adduttrice DN 800, che attraversa i territori dei comuni di Castelfranci, Villamaina e Gesualdo. Con una nota formale trasmessa alle autorità competenti, il Comitato civico “Uniamoci per l’Acqua”, guidato dall’Avv. Mariangela Grasso, ha richiesto informazioni urgenti e aggiornamenti trasparenti sullo stato dell’intervento, più volte annunciato e ancora – secondo il Comitato – non realizzato.
L’intervento in questione, dichiarato di somma urgenza, prevede la sostituzione di circa 1,5 chilometri di condotta idrica principale, soggetta a guasti ricorrenti che, nel tempo, hanno provocato interruzioni idriche massive in decine di comuni tra Irpinia e Sannio. L’iniziativa era stata avanzata dal sindaco di Sturno, Vito Di Leo, e approvata il 27 novembre 2024, con l’appoggio pubblico di consiglieri regionali irpini.
A generare la spinta all’intervento fu soprattutto il grave guasto del 27 agosto 2024, segnalato da Alto Calore Servizi S.p.A. e ampiamente riportato dalla stampa locale, che lasciò senz’acqua per giorni oltre 30 comuni.
Il Comitato: “Necessaria chiarezza per i cittadini”
Nel documento inviato a:
Regione Campania – Direzione Generale Ciclo Integrato delle Acque
Ente Idrico Campano – Distretto Calore Irpino
Alto Calore Servizi S.p.A.
Provincia di Avellino e Comuni interessati
il Comitato chiede di sapere:
Se i lavori siano stati eseguiti, e in caso positivo, quando e con quali fondi;
Se i lavori non sono ancora partiti, a che punto sia la progettazione, quale sia il cronoprogramma e quali risorse siano state stanziate.
“Nonostante le numerose interruzioni idriche che ancora oggi affliggono i cittadini – si legge nella nota – non risulta alcuna comunicazione ufficiale circa l’avvio o la conclusione dell’intervento. È un silenzio inaccettabile, che mina la fiducia nei confronti delle istituzioni.”
Il diritto all’acqua come bene primario
Il Comitato chiede che vengano forniti tutti gli elementi utili alla comprensione dello stato dell’opera, invocando trasparenza amministrativa e il rispetto del diritto fondamentale all’accesso all’acqua potabile, in particolare nei mesi estivi, quando la crisi idrica diventa più acuta.
Il documento – come specificato – sarà reso pubblico attraverso i canali del Comitato e diffuso tra la cittadinanza.