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Un grave episodio di violenza giovanile ha scosso Grottaminarda nei giorni scorsi. Un ragazzo di 14 anni è stato brutalmente aggredito da un gruppo di coetanei nella villa comunale, lo scorso 8 dicembre, ed è stato costretto a ricorrere alle cure ospedaliere.
Secondo quanto ricostruito, il giovane si trovava nello spazio pubblico per trascorrere qualche ora di svago, quando sarebbe stato avvicinato da alcuni ragazzi più grandi. Da un gesto banale, legato all’utilizzo di un pallone, la situazione sarebbe rapidamente degenerata in un atto di prepotenza e violenza fisica. Il minorenne sarebbe stato inseguito, spinto e colpito ripetutamente anche mentre era a terra, riportando contusioni diffuse e un trauma che ha reso necessario il ricovero in ospedale. I sanitari hanno riscontrato diverse lesioni e una prognosi di dieci giorni.
Solo dopo il rientro a casa, sopraffatto dal dolore e dalla paura, il ragazzo ha trovato il coraggio di raccontare quanto accaduto ai genitori, che hanno immediatamente allertato i Carabinieri, formalizzando la denuncia. Da quel momento è iniziato anche un percorso di riflessione e di richiesta di attenzione da parte della famiglia, che ha deciso di rendere pubblico l’accaduto attraverso una lettera aperta rivolta alle istituzioni e alla comunità, nel rispetto della privacy del figlio.
Nel documento, i genitori parlano non solo delle ferite fisiche, ma soprattutto delle conseguenze emotive e psicologiche subite dal ragazzo, sottolineando come l’episodio non rappresenti un fatto isolato, ma l’ennesimo segnale di un disagio più ampio che coinvolge spazi pubblici frequentati quotidianamente da giovani e adolescenti. La loro richiesta non nasce da spirito di vendetta, ma dalla necessità di prevenzione, ascolto e protezione, affinché luoghi come la villa comunale tornino ad essere ambienti sicuri.
L’appello è rivolto alle istituzioni, alle scuole, alle famiglie e all’intera cittadinanza, affinché non si minimizzino episodi di questo genere e si rafforzi la presenza educativa e di controllo sul territorio. I genitori esprimono piena fiducia nel lavoro delle Forze dell’Ordine, già coinvolte nelle indagini, auspicando che anche attraverso l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza si possa fare piena luce sull’accaduto.
La vicenda ha suscitato sconcerto e solidarietà. In una comunità da sempre riconosciuta per il suo senso civico, episodi di violenza non possono e non devono diventare normalità né gettare ombre su un intero paese. La tutela dei minori e il contrasto a ogni forma di sopraffazione restano una responsabilità collettiva, che chiama tutti a non voltarsi dall’altra parte.
Fonte: rielaborazione da segnalazione di Enzo Costanza
