Salotti e soloni : Gli scioperi, gli scontri in piazza e in tv il clima intorno a Gaza si fa sempre più rovente

Salotti e soloni : Gli scioperi, gli scontri in piazza e in tv il clima intorno a Gaza si fa sempre più rovente

Un intricata situazione,
Lo sciopero di lunedì scorso é stato un segnale importante nel nostro paese. Forse uno degli scioperi più partecipato dell’ultimo periodo. La situazione di Gaza, le immagini che arrivano dalla striscia e determinate discussioni in tv hanno portato una reazione popolare forte e per certi versi inaspettata. Persone di ogni età, di ogni estrazione sociale ma soprattutto appartenenti anche a partiti molto lontani nelle idiologie non hanno potuto che ritrovarsi sotto la stessa bandiera; quella palestinese. Bisognerebbe essere miopi, distratti o poco attenti ai fatti dell’ultimo anno per non vedere cosa Israele stia commettendo. Una vendetta dopo i fatti del 7 ottobre che definire spropositata é riduttivo. Gaza é in ginocchio, non esiste quasi più, sono poche le abitazioni ancora in piedi. Si é scelto di radere tutto al suolo con cinica e spietata razionalità, anche se questo avrebbe significato sacrificare molte vite umane. Un comportamento che fa pensare come l’obiettivo di Israele sia cambiato nel tempo, non più uccidere i terroristi ma estirpare completamente il popolo palestinese. Diversi stati però stanno provando a prendere una netta posizione a riguardo. Un primo passo anche se solo simbolico é il riconoscimento dello stato di Palestina. Fra gli stati che ad oggi hanno riconosciuto la palestina troviamo il Canada, la Gran Bretagna, la Francia, una lista in continuo divenire. Un segnale verso Israele che non ha fatto tardare una ferma e dura risposta facendo sapere che: “uno stato di palestina non ci sarà” facendo capire di non essere disposta a nessuna forma di dialogo verso il riconoscimento della Palestina. Il prossimo passo potrebbe essere l’introduzione di sanzioni da parte della comunità europea un po’ come accaduto alla Russia per dare un ulteriore segnale. Serviranno? Si riuscirà anche solo a deliberarle?… Chissà

Le solite storie
Uno sciopero nato con un intento assai nobile anche questa volta é stato però sporcato dai soliti balordi. Vandali che vedono nella manifestazione la possibilità di aggredire le forze dell’ordine o sfasciare qualsiasi cosa passi sotto il loro naso dando così sfogo alla propria rabbia personale, che nulla c’entra con il corteo in sé. Ciò finisce inoltre per svilire l’intento della manifestazione stessa che, come se non bastasse, finisce per prestare il fianco alle solite strumentalizzazioni politiche spostando cosi il focus altrove in un campo completamente diverso. La destra finisce per porre l’accento sugli scontri, la sinistra invece minimizza gli scontri stessi con la solita diatriba dialettica politica annessa. Il focus invece non va perso. Gaza e la necessità di fare qualcosa per salvare il salvabile per non essere ricordati dalla storia come quelli che hanno scelto di non vedere, volgendo lo sguardo altrove, fingendo di non sapere o non capire, lasciando fare. Lo sciopero ha finito però per creare forti disagi ai lavoratori a chi ad esempio, non per disinteresse, a lavoro é dovuto andare perché alternative non vi erano. Esci di casa per svolgere le tue normali mansioni e ti ritrovi strade bloccate, treni con importanti ritardi é ovvio che generi malcontento in alcuni cittadini. Non bisogna essere ipocriti uno sciopero, anche se giusto, porta cose delle ricadute nella quotidianita delle persone che vanno comprese. La classica situazione in cui tutti hanno ragione e nessuno ha torto. Era importante però dare un segnale alle istituzioni nazionali e non solo. Un grido si é levato da Milano, Bologna e Roma “fate qualcosa”, una richiesta di umanità per Gaza, dove l’umanità non c’è più oramai da troppo tempo.

Definisci delirio
Lo so quel “definisci bambino” ha fatto clamore e molto, ma é solo l’ennesima evidenza di un pensiero completamente offuscato da un sentimento di odio e vendetta di un popolo e di coloro che ruotano intorno ad esso. Una frase squallida sprezzante rispetto a ciò che é stato documento fino ad oggi. Ci sono numeri eloquenti 15mila bambini uccisi a causa di questi attacchi. Innocenti strappati alla vita troppo presto la cui unica colpa é essere nato a Gaza. Per quelli invece che restano le cose non vanno meglio, sballottati da una parte all’altro della striscia, senza soluzione di continuità. Un innocenza, un infanzia finita troppo presto. Perché sfido chiunque a non avere dei traumi, a non avere delle ferite nell’anima.. Ti ritrovi a crescere, non per tua scelta, in un posto senza presente. Futuro? Non esiste. Come fai a pensare al futuro quando non sai se ti sveglierai il giorno dopo? Non esiste una vera aspettativa di vita ma solo una speranza di sopravvivenza. La normalità sarebbe giocare, litigare perché “voglio il gelato”, studiare ed andare a scuola, stare con gli amici. Tutto questo a Gaza non esiste. Non c’è modo di giocare, non c’è modo di studiare, non c’è possibilità di litigare per un gelato… Non c’è acqua, non c’è pane, non c’è latte. Servirebbero degli aiuti umanitari, sarebbe il minimo sindacale ma ecco il colpo di scena (ma non troppo) anche quelli sono bloccati. Non c’è possibilità di entrare o uscire da Gaza. Il tutto giustificato come mossa necessaria per far sì che Hamas liberi gli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi. Una decisione sproporzionata e condannata anche dall’ONU su cui gravano dubbi anche di natura legale, il dubbio é che possa trattarsi di una violazione del diritto internazionale umanitario. Un disastro su tutta la linea a cui nessuno riesce a mettere un freno, la domanda che vi giro é: davanti a questi scenari le nuove generazioni avranno bisogno di Hamas oppure l’odio verso Israele sarà conseguenza delle sue stesse azioni? Non é la stessa Israele a fomentare un odio e un senso di vendetta di un popolo nei suoi confronti? Non é Israele stessa a formare nuovi terroristi?

Paura e urla
Io non so come andrà a finere questa storia, non ho le competenze per poter azzardare ipotesi. Non so se ci sarà un cessate il fuoco o se col tempo Gaza potrà avere una sua dignità. Ad oggi vedo una miopia della classe politica che governa solo sbandierando la paura. Attraverso la paura dei terroristi, e di ciò che accadde un anno fa, il governo Netanyahu si fa forte all’Interno e mantiene il potere, anzi addirittura lo rafforza. La storia é piena di esempi di questo tipo, pensiamo alle due guerre mondiali oppure più recentemente a ciò che é accaduto in Venezuela . È doveroso però anche evidenziare come tutti questi programmi di approfondimento in giro per le tv siano molti stucchevoli. Spesso in tv si cerca il sensazionalismo e invitare certi personaggi é propedeutico a creare certi scontri con toni che non trovano il mio apprezzamento. Li trovo inutili ed infruttuosi che finiscono solo per diventare meme da social.                                                                                                                                                                                                                                                                                                     (Carmine Napolitano)