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La pazienza dei pendolari vesuviani ha superato il limite. Dopo anni di disservizi, ritardi, soppressioni e chiusure estive, arriva un appello formale e accorato direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché intervenga in qualità di garante dei diritti costituzionali dei cittadini.
La lettera – inviata anche per conoscenza alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini – ha come oggetto la chiusura dell’intera tratta Napoli-Baiano della Circumvesuviana dal 21 maggio al 30 settembre 2025, per lavori di manutenzione straordinaria. Una decisione che, secondo i comitati pendolari firmatari, rappresenta l’ennesima offesa al diritto alla mobilità e un danno enorme per studenti, lavoratori e residenti dell’area vesuviana.
“Ci appelliamo a Lei – si legge nella missiva – perché i Diritti sanciti dalla Carta Costituzionale siano sempre garantiti e rispettati”.
Una situazione insostenibile
I promotori della lettera denunciano come la chiusura estiva, già avvenuta nel 2024 sulla stessa linea, penalizzi sistematicamente una popolazione di centinaia di migliaia di cittadini. Nonostante le richieste e le proteste pacifiche, la Regione Campania e l’EAV, azienda concessionaria del trasporto locale, avrebbero ignorato le istanze dei comitati e dei sindaci del territorio.
“La risposta è stata un fermo NO!” – scrivono con amarezza – “Questo atteggiamento denota una mancanza di rispetto verso i territori e rappresenta una forma di discriminazione, soprattutto se si considera che sulla linea di Sorrento i lavori si svolgono di notte per non interrompere il servizio.”
La protesta dei comitati
Tra i firmatari della lettera figurano attivisti e portavoce di gruppi Facebook e comitati civici, tra cui:
Enzo Ciniglio (No al taglio dei treni della Circumvesuviana)
Salvatore Ferrara (Circumvesuviana – EAV)
Avv. Marcello Fabbroncini
Salvatore Alaia (Comitato E(A)Vitiamolo Sperone)
Comitato Civico A. Cifariello Ottaviano
I rappresentanti chiedono che venga revocata la chiusura totale della linea e che, almeno nei tratti non interessati dai lavori, venga garantita la continuità del servizio ferroviario.
Il servizio sostitutivo offerto dall’EAV, infatti, è giudicato insufficiente e poco chiaro, e secondo i pendolari rappresenta solo un palliativo inefficace.
Un appello alla dignità
La lettera si conclude con un tono fiducioso ma fermo:
“Fiduciosi della Sua attenzione, Le auguriamo buon lavoro”.
È un grido che arriva dal cuore del territorio vesuviano, stanco di essere dimenticato. Ora la parola passa alle istituzioni. Resteranno ancora sorde o ascolteranno finalmente la voce di chi, ogni giorno, affronta un viaggio tra disservizi, ritardi e incertezze per esercitare il proprio diritto al lavoro, allo studio, alla vita?

