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Emozioni, riflessioni e applausi hanno scandito il pomeriggio di oggi, quando sul palcoscenico del teatro Colosseo di Baiano si è alzato il sipario su “Femmine”, l’originale spettacolo ideato e interpretato da Francesca Grassi e Maria Daniela Pace, che ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico e un’altrettanto calorosa partecipazione emotiva.
Un’opera che sfugge ai canoni del teatro tradizionale, senza un vero inizio né una fine, “Femmine” è stato definito dalle sue stesse protagoniste un “Dracotrà”, termine coniato per raccontare un ibrido potente e autentico: dramma, commedia e tragedia insieme.
Lo spettacolo, articolato in tre parti, si è rivelato un viaggio introspettivo e immaginifico nel mondo femminile, tratteggiato con “pennellate veloci” in un equilibrio di ironia e serietà. Sul palco hanno preso vita figure universali e riconoscibili: la donna innamorata, quella tradita, la madre, l’adolescente inquieta, la donna isterica e quella combattente. Ritratti vissuti, sentiti, raccontati con uno sguardo fedele alla realtà – in particolare alla loro realtà di donne, artiste e testimoni del proprio tempo.
Il simbolo scelto per rappresentare lo spettacolo è stato il papavero, fiore delicato ma tenace, proprio come le donne protagoniste del “Dracotrà”. “Femmine” è un grido dolce e forte, un inno alla forza, alla fragilità, alla passione e alla memoria femminile. Non un semplice spettacolo, ma un atto di presenza e di resistenza, in un mondo che ancora troppo spesso relega le donne dietro le quinte.
Il pubblico ha accolto con entusiasmo ogni scena, omaggiando con lunghi applausi le due interpreti, Francesca Grassi e Maria Daniela Pace, vere protagoniste di un progetto artistico coraggioso e sincero.
“Femmine” non è solo uno spettacolo. È una dichiarazione. È un campo fiorito di papaveri in piedi, fieri, al centro della scena.



