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Un episodio di crudeltà che ha scosso l’opinione pubblica e mobilitato le forze dell’ordine: una donna di 30 anni, residente in provincia di Avellino, è stata denunciata per abbandono di animali dopo aver lanciato due cuccioli di gatto in corsa dal finestrino dell’auto sull’autostrada A16. Il tragico gesto è avvenuto nella mattinata di lunedì e ha portato alla morte di uno dei due micetti.
La segnalazione, giunta al Centro Operativo della Polizia Stradale di Napoli, ha immediatamente attivato una pattuglia della Polizia Stradale di Napoli Nord, che è riuscita a intercettare e fermare la vettura indicata mentre era ancora in transito. Alla guida, una donna che inizialmente ha negato qualsiasi coinvolgimento. Ma gli elementi raccolti dagli agenti hanno presto delineato un quadro preciso.
All’altezza del chilometro 17 in direzione Nord, nei pressi di Tufino, è stato trovato il corpo senza vita di un gattino, evidentemente lanciato poco prima dall’auto. Ulteriori accertamenti presso l’abitazione della donna hanno poi permesso di chiarire la dinamica: nel cortile condominiale, una gatta randagia aveva partorito da circa tre settimane due cuccioli. La colorazione dei mici coincideva perfettamente con quella del gattino rinvenuto sull’asfalto.
Secondo quanto ricostruito, la donna si stava recando a Napoli per lavoro e avrebbe deciso di portare con sé i due piccoli felini per poi liberarsene in autostrada, gettandoli dal veicolo in corsa. Un atto tanto crudele quanto pericoloso, che non solo ha causato la morte del cucciolo, ma ha anche messo a rischio la sicurezza stradale.
Per la 30enne è scattata la denuncia con l’accusa di abbandono di animali, reato previsto dall’articolo 727 del Codice penale. Resta da chiarire la sorte del secondo gattino, che al momento non è stato ritrovato.
L’episodio ha suscitato profonda indignazione sui social e tra le associazioni animaliste, che chiedono pene esemplari e maggiori controlli contro i maltrattamenti. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca e riapre il dibattito sul rispetto degli animali e sulla necessità di un cambiamento culturale profondo.
