Sant’Anastasia, chiusa la controversia con Gori: risparmiati oltre 800mila euro. Fondi destinati a opere pubbliche

Sant’Anastasia, chiusa la controversia con Gori: risparmiati oltre 800mila euro. Fondi destinati a opere pubbliche

Il Comune di Sant’Anastasia archivia una vicenda lunga e complessa, risalente agli anni ’90, ottenendo un risultato importante: la risoluzione della controversia con Gori Spa con un risparmio per le casse comunali di oltre 800mila euro. Le somme residue saranno subito impiegate per interventi pubblici essenziali sul territorio.

La vicenda ha inizio nel 1994, quando il Comune aderisce al consorzio dell’impianto di depurazione di San Giovanni a Teduccio per lo smaltimento delle acque reflue. Le quote vengono regolarmente versate fino al 2000, anno in cui la Regione Campania ridefinisce i bacini di utenza e stabilisce che Sant’Anastasia debba confluire nel collettore Napoli Est, all’epoca ancora non operativo. A causa della mancata chiarezza sull’ente destinatario del canone, l’amministrazione decide di accantonare le somme in un fondo vincolato, in attesa di indicazioni definitive.

Nel 2006 la gestione del servizio idrico e fognario passa a Gori Spa, dopo una conferenza dei servizi del 2005 che ne stabilisce le modalità. Gori, negli anni successivi, cita in giudizio il Comune per il mancato trasferimento del fondo, pari a 1.364.302 euro. Il Tribunale di Napoli, nel 2022, accoglie la richiesta della società e condanna l’Ente al pagamento dell’intera somma più le spese legali.

A quel punto, l’amministrazione guidata dal sindaco Carmine Esposito, insieme al vicesindaco e assessore al bilancio Mario Trimarco, decide di avviare una trattativa bonaria, evitando i costi e i tempi di un lungo contenzioso in appello. Viene recuperata la documentazione contabile dell’epoca che dimostra come una parte consistente della cifra fosse già stata versata al consorzio negli anni precedenti. I rappresentanti del Comune si confrontano direttamente con l’amministratore delegato di Gori, Vittorio Cuciniello, e con Raffaele Coppola, membro del comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano.

Il confronto produce un esito favorevole: la somma dovuta viene ridotta di 825.119,49 euro, che rimarranno a disposizione del Comune.

«Non solo abbiamo risolto una controversia annosa, ma abbiamo anche garantito un risparmio consistente per le casse comunali» ha dichiarato il sindaco Carmine Esposito attraverso un post sul suo profilo Facebook. «Abbiamo richiesto che le somme versate siano immediatamente impiegate per opere fondamentali come il completamento delle reti fognarie in via San Martino e via del Pruneto, la progettazione e cantierizzazione su via Coscialonga e altri interventi necessari per la comunità.»

Un risultato che rappresenta non solo una vittoria amministrativa, ma anche un impegno concreto verso il miglioramento dei servizi essenziali e delle infrastrutture cittadine, a beneficio diretto dei cittadini di Sant’Anastasia.