Dema, Uilm Campania: Azionisti si assumano proprie responsabilità A Somma Vesuviana incontro con politici e istituzioni locali ​

Dema, Uilm Campania: Azionisti si assumano proprie responsabilità A Somma Vesuviana incontro con politici e istituzioni locali ​

“Chiediamo che gli azionisti di Dema si assumano le proprie responsabilità e presentino un piano industriale che assicuri la continuità produttiva”. Così il segretario generale UilmCampania, Crescenzo Auriemma e il segretario regionale Giovanni Rao, a margine dell’incontro organizzato al Comune di Somma Vesuviana (Napoli) per discutere del futuro occupazionale della Dema che conta circa 300 dipendenti nella fabbrica del Napoletano, 150 a Paolisi nel Beneventano e 150 a Brindisi.
L’assemblea aperta, promossa da Fim Fiom e Uilm con le Rsu di fabbrica, è stata l’occasione per discutere sulle prospettive produttive e occupazionali del sito industriale alla presenza di parlamentari, consiglieri regionali, istituzioni e i vertici territoriali di Cgil Cisl Uil.

“L’azienda, nel recente passato, è stata depauperata disperdendo un eccellente patrimonio industriale, con il conseguente deficit di commesse – hanno sottolineato i sindacalisti – Sarebbe grave che i manager non si assumessero la responsabilità di rilanciare l’azienda soprattutto in una fase di risalita dell’intero mercato aeronautico. In Dema ci sono competenze, professionalità e prodotto. Sarebbe un delitto non utilizzarle”.

“L’occasione è stata utile per cominciare a ragionare su come si possa trovare una soluzione occupazionale per questi lavoratori che hanno una grande difficoltà economica nonostante si siano avuti alcuni passaggi di società – hanno spiegato Auriemma e Rao -. Sappiamo benissimo che la strada da percorrere è ancora lunga e difficile. Siamo, però, disponibili a praticarla pur di tutelare i lavoratori”.

Vera Buonomo, della segreteria regionale Uil, ha poi annunciato l’intenzione di chiedere un incontro congiunto alla Regione insieme alle Rsue alle categorie. “Per cercare di sollecitare maggiormente il Ministero su questa vertenza dobbiamo avere un aiuto anche dal territorio perché ha ragionato – se questa area si desertifica, le prime vittime saranno i lavoratori, ma poi ci sarà un problema molto più ampio e drammatico. Siamo stanchi di parlare di archeologia industriale. E’ necessario che si stiaal fianco dei lavoratori e non ho solo nei momenti bui. Abbiamo bisogno che, costantemente, chi amministra i territori eviti che si arrivi a situazioni di crisi. E’ necessario che i nostri rappresentanti politici conservino alta l’attenzione su queste questioni. Diciamo no alle passerelle perché qui si tratta di persone che, da tempo, sono senza stipendio e senza dignità, ha concluso.