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di Salvatore Guerriero
Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL
La cucina italiana non è semplicemente un insieme di ricette o di prodotti di qualità. È un sistema culturale, economico e sociale che racconta l’Italia nel mondo. Il recente riconoscimento dell’UNESCO, che per la prima volta riguarda un’intera cucina e non un singolo prodotto o una singola tradizione, rappresenta un passaggio storico. Non è una classifica né un’affermazione di superiorità, ma il riconoscimento del valore di un modello fondato su territorio, cultura, agricoltura e stile di vita.
Questo riconoscimento, tuttavia, non può essere considerato un punto di arrivo. Al contrario, deve diventare uno strumento di responsabilità e di visione. Oggi l’Italia è un punto di riferimento per la qualità agroalimentare, ma la vera sfida è duplice: consolidare la presenza sui mercati maturi e rafforzare l’ingresso nei mercati nuovi ed emergenti, dove la conoscenza dell’autentico Made in Italy è ancora parziale e spesso distorta.
In questo scenario, il ruolo di PMI INTERNATIONAL è centrale. La CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO opera da anni come ponte tra le imprese italiane, in particolare le piccole e medie, e i mercati esteri, accompagnandole non solo nell’export, ma nella comprensione delle dinamiche culturali, normative e commerciali dei diversi Paesi. Esportare negli Stati Uniti non è la stessa cosa che esportare in Cina, in Africa o nel Medio Oriente: servono competenze, formazione e una visione strategica che vada oltre la semplice vendita del prodotto.
La dimensione economica è evidente. Il fenomeno dell’Italian Sounding vale circa 120 miliardi di euro, quasi il doppio dell’export agroalimentare reale del nostro Paese. Non è una perdita inevitabile, ma uno spazio da riconquistare. Portare sui mercati internazionali il vero prodotto italiano significa sottrarre spazio alla contraffazione e trasformare la reputazione dell’Italia in valore economico concreto per le imprese e per i territori.
Un ruolo fondamentale in questo processo è svolto dai ristoranti italiani nel mondo. Essi rappresentano i primi ambasciatori della nostra cultura alimentare. Dalla cucina alla sala, ogni gesto, ogni racconto, ogni spiegazione di un piatto contribuisce a educare il consumatore e a trasmettere il valore delle nostre filiere agricole. Raccontare l’origine di un prodotto, la stagionalità, il lavoro degli agricoltori significa costruire fiducia e consapevolezza.
La cucina italiana è, per sua natura, cucina di territorio. È il pranzo della domenica, il valore della convivialità, l’abbinamento con il vino. È una cucina che cambia da regione a regione e persino da comune a comune, se non da casa a casa, dove uno stesso piatto assume interpretazioni diverse, tutte autentiche. Questa pluralità è una ricchezza straordinaria, ma richiede tutela, formazione e capacità di racconto, soprattutto nei mercati lontani.
La tutela dell’autenticità passa anche da una vera battaglia legale contro la contraffazione. Prodotti simbolo come, tanto per citarne uno, il pomodoro Pachino e molte eccellenze DOP e IGP sono tra i più imitati al mondo. Ma la difesa giuridica deve essere accompagnata da un investimento sulla formazione di chi opera all’estero: operatori commerciali, ristoratori, distributori, importatori. È su questo terreno che PMI INTERNATIONAL è chiamata a svolgere un ruolo sempre più attivo.
C’è poi un tema strutturale che riguarda le regole del commercio globale. In un mercato aperto, il principio di reciprocità deve diventare centrale: le stesse regole che vengono imposte alle imprese agricole italiane ed europee devono valere anche per i prodotti importati. In caso contrario si crea concorrenza sleale e si abbassano gli standard qualitativi. Il cibo non è una merce qualsiasi ma è il primo presidio di tutela della salute dei cittadini.
Infine, la vera sfida è culturale. L’educazione alimentare deve essere considerata una priorità nazionale. Insegnare sin dalle scuole a riconoscere la qualità, a conoscere gli alimenti, a cucinare e a rispettare il cibo significa formare cittadini consapevoli e futuri consumatori responsabili. Senza conoscenza non c’è tutela, e senza tutela non c’è futuro per la nostra cucina.
La cucina italiana è identità, economia e responsabilità globale. Il riconoscimento internazionale che oggi riceviamo ci impone di trasformare questa eredità in sviluppo sostenibile e in opportunità concrete per le imprese, soprattutto per le piccole e medie, che rappresentano il cuore produttivo del Paese.
PMI INTERNATIONAL continuerà a lavorare in questa direzione, affinché il valore dell’Italia nel mondo sia sempre più autentico, riconoscibile e competitivo.