Il “Ruperto da Nola” e la filiera dell’agricoltura bio, enogastronomia di qualità, cinema e scuola

Il “Ruperto da Nola”  e la filiera dell’agricoltura bio, enogastronomia di qualità, cinema e scuola

Funky Tomato, modello associativo di cooperative di produzione agricola sui terreni confiscati alle mafie, Angela Ceriello, la cuoca della Osteria “ ‘E Curti” di Sant’Anastasia,   Ylenia Azzurretti, documentarista e autrice  del film  “Volturno” e Eugenia Carfora, dirigente dell’Istituto statale d’Istruzione superiore “Morano” di Caivano sono le eccellenze dello Slow Food edizione 2018.

di Gianni Amodeo

Lagricoltura che si concilia con l’ambiente e trova la sua linfa vitale nella biodiversità, l’enogastronomia che si identifica con la sana e buona alimentazione, la comunicazione che si rende veicolo informativo dell’una e dell’altra, promuovendone la rilevanza sociale come costume e stile di vita, e la  scuola per la sezione Slow life.

Il “Ruperto da Nola”  e la filiera dell’agricoltura bio, enogastronomia di qualità, cinema e scuola Sono i quattro ambiti, che presiedono al conferimento del Premio – assegnato sulla base delle segnalazioni e indicazioni dei cultori dello Slow Food– intitolato a , il celebre cuoco  che prestò non solo i suoi accurati e rinomati  servizi alla Corte del re Ferdinando I  negli splendori della Napoli cinquecentesca, ma pubblicò anche uno dei primi e preziosi testi sull’arte culinaria, il Libro de guisados molto diffuso nelle Corti europee del tempo e dei secoli successivi; un testo comprensivo di 242 ricette che forniscono un’interessante chiave di lettura sulla storia dell’alimentazione occidentale, e che di recente è stato edito su carta pregiata  da Il laboratorio di Vittorio Avella, a cura della giornalista Antonella Laudisi.

 Giunta alla nona edizione, la manifestazione promossa ed organizzata dallo Slow Food dell’Agro nolano, in stretta collaborazione con la Pro Loco Nola Città d’Arte, rappresenta ormai un punto di riferimento nel panorama degli avvenimenti di  maggiore e significativa polarizzazione d’interesse nel contesto territoriale e in Campania nel fare da vetrina per la promozione della solidarietà e della tutela dell’ambiente nel segno della convivialità, catalizzando sia la puntuale attenzione del circuito mediatico sia e soprattutto consensi crescenti. E per la cerimonia premiale, appuntamento nella ChiesaAgorà dei Santi Apostoli, con la consegna agli insigniti delle artistiche statuine- opera di eccellente fattura realizzata da Lello Esposito – in cui campeggiano le stilizzazioni del Vesuvio e del Sole icone simboliche della Campania Felix, con gli interventi di Mario Ambrosanio, in rappresentanza della commissione prefettizia che amministra la città, Giuseppe Bianco, presidente della Pro Loco, Alberto Capasso,  presidente di Slow Food della Campania, Felice Scotti, presidente della Fondazione Hyria Novla e Angelo Petillo, responsabile della giuria del “Ruperto”, di cui è l’animatore fin dall’istituzione.

Obiettivo aperto su protagonisti e attività eccellenti. Storie di lavoro e impegno civico

Il “Ruperto da Nola”  e la filiera dell’agricoltura bio, enogastronomia di qualità, cinema e scuolaEd ecco il prospetto delle premiazioni. A Funky Tomato assegnato il “Ruperto”  riservato alla produzione agricola rispettosa dei valori della biodiversità. Specializzata nella coltivazione e produzione di pomodori di alta qualità, Funky Tomato fa parte della rete di cooperative impegnate nella coltivazione e messa in valore con un’articolata gamma di produzioni nei terreni confiscati alle articolazioni  della criminalità economica organizzata per la gestione delle attività illecite e del malaffare sui territori. Un’esperienza di concretezza pratica, che esula da ogni forma di enfasi retorica da passerelle in ripetitivi e stucchevoli convegni e  che si viene sviluppando nella trasparenza e nella legalità, realizzando il raccolto e la lavorazione dei pomodori nella piena osservanza dei diritti e della dignità dei lavoratori, attraverso la filiera di cui sono attivamente partecipi. Un modello innovativo, che concilia il profit e il no-profit, strutturando l’operatività di una “comunità economica solidale

Ad  Angela Ceriello  conferito il  “Ruperto”  per l’arte culinaria. Una cuoca speciale, ma anche la testimonial dell’Osteria  “‘E Curti” che gestisce insieme con il marito e due figli,  a Sant’Anastasia. E’ davvero una ricca e interessante storia familiare, quella che fa perno sull’Osteria  “ ‘ E Curti”,  comune denominazione derivata dalla bassa statura degli zii di Angela Ceriello, due fratelli, che, dopo aver girato l’intera penisola lavorando negli spettacoli circensi, nel 1952 decidono di risiedere stabilmente nella città natia, rilevando la gestione dell’Osteria, a sua volta fondata nel 1924  dallo zio ‘ O monaco, che aveva abbandonato l’abito talare anni prima. Un percorso intergenerazionale e di lavoro che onora l’enogastronomia di qualità nell’area nolana e vesuviana. E c’è ricordare che nell’Osteria “ ‘E Curti”  si produce e confeziona il classico  Nucillo  nella piena osservanza della ricetta della trgadizione.

Per la Comunicazione che racconta il territorio, insignita del “Ruperto”, la giovane regista, che ha realizzato il film documentario “Volturno”, un intenso e incisivo  road movie di straordinario effetto, che pone “ in scena il delicato intreccio di storie di uomini semplici, rimandi interni, echi attraverso i quali la natura si svela”. E’ un film documentario  da vedere per la qualità delle immagini e della narrazione che si connota di limpida valenza espressiva e di calda tonalità linguistica, con cui si fa risaltare l’interazione del corso del fiume con i territori dell’area metropolitana di Napoli e della provincia di Caserta che attraversa e segna con il suo lento fluire, per sfociare nel Tirreno ; territori, che, pur segnati dall’abbandono e dal degrado dei tristi tempi attuali dei criminosi roghi di rifiuti pericolosi e nocivi, conservano ancora  l’originario fascino della natura e della buona terra da amare e coltivare, dando impulso e alimentando le coscienze civili più aperte e sensibili

E sul versante dell’etica della responsabilità, con cui i cittadini concorrono a migliorare e a far progredire la società, scelta più che degna e significativa, quella fatta dalla giuria, con il “Ruperto” dell’ambito speciale Slow Life, attribuito alla professoressa Eugenia Carfora, dinamica ed operosa dirigente dell’Istituto statale d’Istruzione superiore “Morano”, che opera a Caivano, nel tristemente noto Parco Verde, ch’è una delle più grandi piazze di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti in Europa. Una  Scuola di frontiera ” autentico presidio sociale, oltre che didattico e formativo, con importanti e coraggiose iniziative sia di contrasto alla dispersione scolastica sia per la costruzione della cultura e della pratica della legalità nelle giovani generazioni. Una funzione, per la quale la professoressa Eugenia Carfora e l’intero corpo docente del “Morano” è costantemente mobilitato. E la recente attivazione dei corsi di formazione per le Scienze agrarie e per l’ Enogastronomia  rappresenta un’ulteriore tassello che amplia l’offerta formativa del “Morano”, dando ai giovani l’opportunità di acquisire quelle abilità e competenze professionali che sono necessarie per un cammino di vita onesto e nel lavoro.

“Una grande risorsa del nostro territorio è costituita dal patrimonio agricolo ed enogastronomico- sottolinea Gianluca Napolitano, fiduciario di Slow Food dell’Agro nolano, a suggello della cerimonia premiale- e insieme con questa esiste anche una ricchezza immateriale non sempre visibile che deriva dalla cura e dalla buona gestione delle aree rurali, dalla biodiversità, dal corretto uso delle risorse naturali, di acqua,aria e suolo. E così il “Ruperto” diventa anno dopo anno uno strumento sempre più utile per dare spazio e sostegno a chi si impegna concretamente nella valorizzazione della nostra terra, nella tutela delle tradizioni agroalimentari  a salvaguardia dell’ambiente”.