Calcio Serie C, 9a giornata. Pari di rigore tra Fidelis Andria e Avellino, lupi deludenti.

Calcio Serie C, 9a giornata. Pari di rigore tra Fidelis Andria e Avellino, lupi deludenti.

Fidelis Andria-Avellino 1-1.

Fidelis Andria (3-5-2): Dini; Benvenga, Alcibiade, Sabatino (33′ st Venturini); Zampano (33′ st Di Noia), Casoli, Bonavolontà, Bolognese (26′ st Dipinto), Carullo; Tulli (26′ st Bubas), Alberti (40′ st Avantaggiato). A disp.: Vandelli, Paparesta, Fontana,  Lacassia, De Marino, Nunzella, Pelliccia. All. Ginestra.

Avellino (4-3-3): Forte, Ciancio, Dossena, Silvestri, Mignanelli; Carriero (22′ st Aloi), De Francesco, Mastalli (27′ st Matera); Micovschi (27′ st Rizzo), Gagliano (10′ st Plescia), Di Gaudio. A disp.: Pane, Tito, Sbraga, Bove, Messina. All. Braglia.

Arbitro: Galipò di Firenze.

Assistenti: Zanella di Seregno e Piatti di Como. Quarto uomo: Delrio di Reggio Emilia.

Note: ammoniti Casoli, Dossena, Carullo, Sabatino, Forte, Bubas, Mignanelli;  recupero p.t. 2′, s.t. 4′

Reti: 17′ st rig. De Francesco (A), 20′ st rig. Benvenga (F.A.)

di Lucio Ianniciello

L’Avellino ritorna al pari dopo la vittoria di misura contro la Virtus Francavilla, 1-1 nel match con la Fidelis Andria, ultima in classifica. Entrambi i gol su rigore nell’arco di 3′. Continuano a preoccupare la questione infortuni e la sterilità offensiva. I biancoverdi confermano la fase non brillante, mercoledì altra trasferta a Catania.

l lupi senza gli indisponibili Maniero, Scognamiglio, Kanoute, oltre a D’Angelo, out per una distorsione alla caviglia. Braglia opta per il 4-3-3, Mignanelli vince il ballottaggio con Tito, a centrocampo Mastalli e De Francesco,  Aloi in panca, in attacco il tridente Micovschi-Gagliano-Di Gaudio. Nella Fidelis debutta il neo tecnico Ciro Ginestra che non può contare su Di Piazza, Bordin e Gaeta. Lo schieramento dei pugliesi è il 3-5-2. Lo stadio “degli Ulivi” ricorda un proprio tifoso, scomparso in settimana. Dopo 12′ di gioco l’Avellino viene salvato da Forte, gran colpo di reni del portiere su zuccata di Casoli. L’Avellino fa fatica ad essere incisivo, la fiammata dei locali è l’eccezione ad una prima parte di gara con pochi spunti. Ci pensano al 26′ Mastalli e Di Gaudio, il primo innesca il secondo e va a concludere ma sulla linea di porta è Bonavolontà a fare il prodigio ed evitare il peggio dopo che Dini aveva toccarto la sfera. Gli uomini di Braglia insistono con gli esterni, Micovschi prova ad imbeccare dall’altra parte Di Gaudio, l’ex Carpi è anticipato da Benvenga. I pugliesi rispondono con un colpo di testa non di molto fuori di Alberti e uno Zampano in proiezione offensiva fino a che il solito Forte ci mette una pezza. Finisce 0-0 il primo tempo.

Si accende una mischia conseguente ad una decisione arbitrale, la Fidelis protesta per presunto mani di Silvestri e sul taccuino degli ammoniti ci finiscono Dossena e Carullo. Braglia sostituisce Gagliano con Plescia. Proprio il subentrato è favorito da un errore di Sabatino, il suo tiro è deviato in corner. Si ripropone il duello Sabatino-Plescia, quest’ultimo è innescato da Di Gaudio e il difensore pugliese atterra in area l’attaccante biancoverde, è rigore. Sul dischetto ci va De Francesco che non fallisce bucando Dini. Lupi in vantaggio al 62′. La frittata subito dopo la fa l’Avellino, Dossena sbaglia incredibilmente il passaggio e Forte deve mettere giù Alberti. Altro rigore che va a trasformare Benvenga, 1-1. Si fa male Carriero, entra Aloi. Doppio cambio in casa pugliese così come in quella irpina, Braglia tiene alto Rizzo che rimpiazza Micovschi, Matera per Mastalli. Gli ospiti prendono l’iiziativa con Di Gaudio, sul suo cross è anticipato Plescia, poi è Mignanelli a imbeccare la punta che con un colpo di tacco sbaglia. L’Avellino cerca di produrre un forcing, manca l’incisività. Tentativi sulla fascia da parte di Rizzo, la Fidelis se la cava, avvantaggiata dalla deficitaria concretizzazione degli avellinesi. Quattro i minuti di recupero, non succede più niente. I tifosi irpini al “degli Ulivi” contestano, pari che lascia l’amaro in bocca perchè le altre big come Bari e Catanzaro corrono.