LA PAROLA DELLA DOMENICA. ‘’Celebrare Gesù risorto significa celebrare la risurrezione dei cuori’’

LA PAROLA DELLA DOMENICA. ‘Celebrare Gesù risorto significa celebrare la risurrezione dei cuori’’

PASQUA DI RISURREZIONE  – ANNO A –
Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9
Col passare del tempo, si indebolisce sempre di più, nella vita dell’uomo, la voglia d’Infinito, il desiderio di Dio e dell’eternità.  Molti dicono che la vita sia un salto nel vuoto, un cammino verso il niente. Questa convinzione prospetta una esistenza senza sbocco di luce, di felicità e di giustizia. Senza alcuna presunzione o giudizio su chi non spera, noi cristiani proponiamo la nostra speranza che nasce dalla fede in Gesù Cristo, morto e risorto!
La fede è frutto di un incontro speciale, è un dono affascinante, è la conseguenza di una esperienza d’amore con il Signore Gesù. Per la fede molti hanno lasciato tutto e dato la vita.
Sant’Agostino diceva: ‘’Come ho fatto, Signore, a vivere fin ad ora senza di te?’’
La fede in Gesù morto e risorto ci libera dalla paura e ci colma di speranza. ‘’ Non abbiate paura! So che cercate Gesù il crocifisso, non è qui … ‘’.
‘’Non è qui… ‘’ perché è risorto, e la Sua risurrezione ci invita all’ottimismo e alla fiducia! Il male esiste, così come il dolore, la morte; ma nulla ci fa paura perché sappiamo che Dio stesso, nella risurrezione del Figlio, ci garantisce la Sua amorevolissima presenza accanto a noi, in ognuno di noi.
San Pietro, testimone oculare ed auricolare della vicenda di Gesù, così ha scritto: ‘’Non per essere andati indietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della Sua grandezza’’.
Celebrare Gesù risorto significa celebrare la risurrezione dei cuori, significa sprigionare la vita battesimale, la vita nuova nello Spirito Santo, altrimenti non avrebbe senso.
Come? Vivendo la carità autentica nel servizio umile, nel perdono totale, nella mitezza, nella benevolenza, nel dialogo sereno e comprensivo …
La fede nella risurrezione poi ci impedisce di pensare a una salvezza solo interiore. Anche il corpo è destinato alla risurrezione e in quanto tale va rispettato nella sua profonda dignità.
Dobbiamo essere i difensori della dignità della vita di tutti, nel nome di Colui che nella Sua passione, morte e risurrezione, ha gridato la sacralità dell’esistenza di ogni essere umano.
Dio crede nell’uomo più di quando l’uomo creda in Dio.
Auguri di risurrezione, di rinnovamento spirituale, di amore e rispetto per la vita, di misericordia…

Don Giuseppe Parisi