AVELLA. Rino Bianchi durante la “Festa dei libri” ha presentato la mostra fotografica “Ritratti di scrittori”

AVELLA. Rino Bianchi durante la Festa dei libri ha presentato la mostra fotografica Ritratti di scrittori

Ritratti di scrittori il titolo della mostra fotografica di Rino Bianchi presentata alla Festa dei libri e dei fumetti di Avella. Sedici immagini b/n scatti datati dal 2011 al 2014, sono solo la minima parte del vasto archivio dell’autore che dal 1989 si arricchisce di anno in anno con foto di scrittori da ogni parte del mondo . Le narrazioni fotografiche di Rino Bianchi vanno oltre il ritratto, sono dotate di una personalissima potenza espressiva quasi a voler penetrare nell’anima del soggetto cercando di svelare attraverso le espressioni dei volti, ma anche dei corpi e in particolar modo delle mani come nella foto di Seamus Heaney il mondo interiore dell’artista. Nelle foto di Hanif Kureishi anglo-pakistano e Igiaba Scego italo-somala leggi anche le radici culturali ed etniche dei soggetti a differenza di quelle di Erri De Luca, di Goliarda Sapienza e di Norman Manea fotografati in tono serioso e assertivo che rivelano la loro grandezza intellettuale. Atteggiamenti riflessivi anche quelli di Philippe Dijan, di Giralt Torrente Marcos, di Hak Pavel, tutti e tre con una mano sul mento a sottolineare la posa pensosa. Petros Makaris e Attila Bartis hanno accanto al viso una nuvoletta di fumo. Rosa Iksom ha invece un atteggiamento sbarazzino ed esibisce un look quasi punk, anche Frank Westerman appare con un sorriso scanzonato e con in primo piano un piede. E poi il timido sorriso di Silvia Avallone, quello appena accennato di Georgi Gospodinov. Sono rari gli occhi ridenti. Il bianco e nero di queste foto accentua l’importanza delle espressioni, nessun spazio è lasciato ai colori o alla fantasia, il messaggio deve essere immediato è prorompente all’occhio dello spettatore. Questo è …!

AVELLA. Rino Bianchi durante la Festa dei libri ha presentato la mostra fotografica Ritratti di scrittoriNel suo breve soggiorno nella valle del baianese Rino Bianchi che già da alcuni anni frequenta l’Irpinia, ma non conosceva Avella, è rimasto affascinato dalla storia e dalla bellezza dei luoghi e si è riproposto di ritornare, questa volta però attrezzato per documentare e consegnare al mondo le immagini della nostra terra.

Rino Bianchi, Anagni(FR) 6 settembre 1965. Fotogiornalista, ha iniziato l’attività di collaborando con l’Agenzia Italpress di Palermo mentre era studente dell’Istituto Superiore di Giornalismo e Tecniche Audiovisive. Alla fine degli anni ’80 ha collaborato con quotidiani e settimanali tedeschi e con una radio locale per la quale curava il radiogiornale. Nei primi anni ‘90 ha collaborato con le agenzie Keystone e Financial press, realizzando servizi in ambito sociale e sulla rivoluzione albanese. Dal 1993 al 1994 ha coordinato la redazione dell’agenzia Lineapress; accreditato presso la Santa Sede, durante il papato di Giovanni Paolo II, ha raccontato la quotidianità del Vaticano per settimanali e periodici spagnoli quali Tiempo, Cambio 16, El Mundo. Nello stesso periodo ha seguito gli studi e le rivelazioni dei genetisti Cavalli Sforza e Piazza raccontando la storia di Murlo e degli eredi degli etruschi; reportage pubblicato su 73 testate italiane ed estere. Nel 1994, inviato a Sarajevo per il settimanale Tiempo, ho raccontato il quotidiano durante la guerra. Sempre a Sarajevo ha scoperto e raccontato la storia delle ragazze-atlete della squadra di basket Stella Rossa: il reportage è stato pubblicato dalla Gazzetta dello Sport e da altre testate europee. Con un gruppo di inviati di guerra ha pubblicato il libro PIOMBO E CARTA con prefazione di Omar Calabrese e postfazione di Ginevra Bompiani. Ha documentato, dalla nascita, la vita quotidiana ed il lavoro nello stabilimento Fiat a Melfi per i settimanali Tiempo, Newsweek e Business Week. Nel 1995 ha fondato con altri fotografi Azimut, ed ha iniziato la collaborazione con la Fondazione Schlesinger, ritraendo i “Poeti Montaliani” e parte del lavoro è confluito nel libro Annalisa Cima, Gribaudo editore. In questo periodo ha collaborato con la pagina di agricoltura del Corriere della Sera coordinata da Renzo Ruffelli. Tra il 1998-2000 ha iniziato il progetto RI-TRATTO DI UN PAESE, viaggio nei piccoli comuni italiani realizzando la pubblicazione Sant’Anatolia di Narco con la quale ha vinto nel 2000 il premio Fiore di Roccia (ex aequo con E.Biagi). Dal 2007 è tornato ad essere un fotogiornalista freelance occupandosi di tematiche sociali, costume, cultura e agro-gastronomia. Nel 2007 ha pubblicato con lo scrittore e poeta Riccardo Duranti il libro MADE IN MOMPEO haiku e immagini. Nel 2010, con un gruppo di giovani ha “dato corrente” al Gruppo Occhio Quadrato per il fotogiornalismo con il quale stiamo documentando L’Aquila e l’Abruzzo del dopo sisma ed il degrado paesaggistico in Italia; Nel 2011 insieme ai maggiori poeti italiani ha realizzato nella Biblioteca della Camera dei Deputati la mostra “L’Orizzonte perduto ed il dolore trattenuto” 99 poeti e tre fotografi per la Biblioteca Provinciale de L’Aquila. Nel 2011 15 ritratti di scrittori e poeti italiani sono stati selezionati per una mostra permanente alla Casa delle Traduzioni di Roma; Nel 2012 ha ideato Corrispondenze 21 poesie e 21 fotografie, mostra evento patrocinata dall’Unesco. Nel 2013 ha pubblicato con la poetessa e scrittrice Lidia Riviello LA PELLE L’ARTE E IL GESTO espressione ed invenzione nel rinascimento novecentesco di Luigi Protopapa. Dal 2013 collabora con l’agenzia Writer Pictures. Da luglio 2013 collabora con l’agenzia Rosebud