Intascavano le tangenti al cimitero, ecco cosa ha deciso di giudice di Nola

Intascavano le tangenti al cimitero, ecco cosa ha deciso di giudice di Nola

Revocato il divieto di dimora, resta però confermato l’obbligo di firma in commissariato, tutti giorni e allo stesso orario. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminare, chiamato a confermare o meno le misure cautelative ai danni dei quattro impiegati del Comune di Nola coinvolti nell’inchiesta sulle presunte “tangenti” al cimitero. I quattro lavoratori, intanto, sono stati sospesi dal servizio. Secondo le accuse mosse dalla Procura di Nola i quattro dipendenti addetti al cimitero come necrofori e custodi, dal 2010 ad oggi, avrebbero incassato dai parenti dei defunti ingiusti profitti. In particolare, le somme da versare tramite bollettini alla tesoreria comunale per le attività mortuarie. Un giro d’affari – sempre secondo la Procura – di circa 50mila euro l’anno. Soldi che venivano sottratte alle casse del Comune determinado così un danno erariale.