Greenpeace alla Gaiola: “Stop agli scarichi fognari nelle aree protette”

Greenpeace alla Gaiola: “Stop agli scarichi fognari nelle aree protette”

Un grande striscione a forma di water appeso sull’arco dell’isolotto della Gaiola, nel cuore del golfo di Napoli, e un messaggio chiaro e diretto: “Le aree marine protette non sono una fogna”. È questa l’azione simbolica messa in scena stamattina da Greenpeace Italia per denunciare ancora una volta l’autorizzazione al raddoppio degli scarichi fognari nella zona speciale di conservazione dei fondali marini di Gaiola e Nisida, parte integrante della rete Natura 2000.

Gli attivisti, presenti anche sulla terrazza dell’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, hanno voluto lanciare un allarme sulla minaccia che incombe su uno dei tratti di mare più delicati e significativi dal punto di vista ecologico della Campania. Il progetto, previsto dal piano di risanamento ambientale e rigenerazione urbana dell’area ex industriale di Bagnoli (PRARU), prevede il potenziamento di un impianto già esistente in prossimità dell’AMP. Secondo Greenpeace e Marevivo – che a febbraio hanno presentato un ricorso al TAR Campania – si tratta di un intervento che comprometterebbe in maniera grave la biodiversità marina.

“La protezione del mare passa attraverso la tutela reale delle aree sensibili, non certo attraverso nuovi scarichi fognari”, afferma Valentina Di Miccoli, responsabile delle campagne mare di Greenpeace Italia. “Invece di rafforzare la rete di protezione marina e raggiungere gli obiettivi internazionali, l’Italia continua a restare indietro. Solo l’1% del nostro mare è realmente protetto, nonostante proclami e statistiche gonfiate dal conteggio di aree che, di fatto, non hanno alcuna gestione attiva né misure di tutela”.

Un riferimento diretto va ai SIC, i siti di interesse comunitario inseriti nella rete europea per la conservazione della natura, che spesso rimangono privi di regolamentazioni e controlli. Il sito che include Gaiola e Nisida è uno di questi.

Intanto, per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, la nave Arctic Sunrise di Greenpeace sta attraversando le acque italiane con una campagna dedicata proprio alla difesa della biodiversità marina e delle comunità costiere minacciate dalla crisi climatica e dall’inquinamento.

Un appello che parte dal golfo di Napoli e chiede con forza alla politica: basta compromessi sulla pelle del mare.