Alaia scuote l’Irpinia: “Astensione consapevole o scheda nulla per dire basta alle poltrone”

Alaia scuote l’Irpinia: “Astensione consapevole o scheda nulla per dire basta alle poltrone”

SPERONE – Due mandati come sindaco a Sperone rendono Salvatore Alaia una voce nota del Baianese e dell’Irpinia politica locale. In vista delle imminenti elezioni regionali in Campania, Alaia ha deciso di rompere con le dinamiche tradizionali del sostegno a liste o candidati, lanciando un forte appello all’astensione attiva e al voto nullo o di protesta.

Secondo Alaia, la politica regionale si è ridotta a “passeggiate elettorali”, promesse altisonanti e facce nuove che servono solo a raccogliere voti per poi sparire.
– “Politici attivi solo a ridosso delle elezioni” è il ritornello utilizzato dall’ex sindaco. 
– Alaia invita i cittadini a recarsi comunque alle urne … ma con un segno di dissenso: scheda bianca, scheda nulla oppure scrivere “ZERO SPACCATO” come atto di protesta. Le ragioni

Le radici della sua scelta risiedono in una profonda frustrazione rispetto a:

  • la percezione che il territorio dell’Irpinia, del Baianese e dell’agro-nolano sia stato “dimenticato” dopo le promesse elettorali;

  • la convinzione che il voto tradizionale stia perdendo significato, se usato solo per supportare chi non mantiene impegni;

  • una visione che considera l’astensione consapevole o il voto nullo come strumenti di “ribellione civile” piuttosto che abbandono politico.

Il messaggio è destinato a far discutere:

  • C’è chi accusa Alaia di alimentare sfiducia verso le istituzioni o di incentivare l’antipolitica.

  • C’è chi invece lo considera un richiamo urgente alla coerenza e alla responsabilità dell’elettore.

  • Sul piano pratico, se tale messaggio diffondesse capillarmente, potrebbe avere un impatto sull’affluenza elettorale e sul peso delle liste nelle zone di Baianese e Irpinia.

Salvatore Alaia non propone candidati né liste da sostenere. Propone una forma alternativa di partecipazione: partecipare per dire no. Così rompe con la tradizione del voto di appartenenza e invita a usare la scheda come strumento di contestazione. Il suo appello: «Andate a votare, ma in modo diverso. Non più per chi vi chiede e poi vi dimentica».