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Tutto ciò che c’è da sapere sui nuovi bonus per le auto elettriche
A settembre, il sistema di incentivi per l’acquisto di auto elettriche subirà modifiche: i nuovi bonus saranno principalmente destinati a chi risiede in specifiche zone urbane chiamate aree urbane funzionali (FUA). Queste aree, individuate da Eurostat e Istat, non coincidono con i soli confini comunali, ma comprendono anche i comuni circostanti che, per motivi lavorativi e infrastrutturali, fanno parte dello stesso bacino urbano.
Le FUA si basano sulla frequenza degli spostamenti verso il centro della città, considerando chi si reca ogni giorno nel capoluogo per lavoro o studio. Così, ad esempio, la FUA di Napoli include non solo la città, ma anche molti comuni vicini fra cui Casoria, Pomigliano d’Arco, Ercolano e Afragola e molti altri; la lista completa è consultabile sul sito SITUAS dell’Istat.
La scelta di focalizzare gli incentivi su queste aree non è casuale: l’obiettivo è promuovere l’adozione di veicoli elettrici proprio nei territori con maggiore densità abitativa, traffico intenso e alti livelli di inquinamento. Si tratta di una strategia in linea con le politiche europee per la transizione ecologica, che vedono le grandi aree metropolitane come luoghi chiave per ridurre l’impatto ambientale della mobilità urbana.
Auto elettrica: tutto quello che devi sapere prima dell’acquisto
Prima di acquistare un’auto elettrica è fondamentale valutare non solo il prezzo d’acquisto, spesso più elevato rispetto a un veicolo a combustione, ma appunto anche gli incentivi disponibili, che possono abbassare significativamente il costo finale, soprattutto in caso di rottamazione di un vecchio veicolo. Tuttavia, è importante tenere presente che tali bonus variano in base ad alcune variabili, come il veicolo da sostituire, l’ISEE del richiedente e, come di recente introdotto, alla zona di residenza. Al di là dell’investimento iniziale, va considerato il risparmio sui costi di gestione: le auto elettriche hanno minori spese di manutenzione e consumano energia a un costo inferiore rispetto ai carburanti tradizionali. Inoltre, molti comuni offrono agevolazioni come l’esenzione dal bollo e parcheggi gratuiti per i veicoli elettrici.
Un altro aspetto cruciale da valutare è l’infrastruttura di ricarica. Chi ha la possibilità di installare una wallbox domestica può ricaricare l’auto comodamente da casa, ma è importante disporre di una buona tariffa energetica, come le offerte di Acea ad esempio, magari scegliendone una a prezzo fisso o con costi ridotti nelle fasce orarie notturne, per ottimizzare il risparmio. In alternativa, è necessario verificare la presenza e la distribuzione delle colonnine pubbliche nella propria zona, soprattutto se si vive in condominio o non si dispone di un posto auto privato. Anche l’autonomia del veicolo è un fattore determinante: oggi molti modelli offrono percorrenze superiori ai 300 km con una sola carica, più che sufficienti per un uso urbano e pendolare. Tuttavia, chi viaggia spesso su lunghe distanze dovrà considerare anche i tempi di ricarica e la compatibilità con le stazioni di ricarica rapida. Infine, è utile informarsi sui costi effettivi della ricarica pubblica, che possono variare sensibilmente tra operatori e modalità di pagamento.
