
![]()
ROMA – Il 24 giugno 1946 segna una tappa storica fondamentale per l’Italia: a poche settimane dalla vittoria della Repubblica nel referendum istituzionale del 2 giugno, viene ufficialmente formato il primo governo della Repubblica Italiana, guidato da Alcide De Gasperi.
È un passaggio simbolico e concreto verso la ricostruzione democratica del Paese, dopo la caduta del fascismo e la fine della monarchia sabauda. Il governo De Gasperi I sarà anche il primo esecutivo a operare sotto l’Assemblea Costituente, eletta proprio in quella storica consultazione del 2 giugno.
Chi era Alcide De Gasperi
Alcide De Gasperi, politico trentino, ex deputato del Parlamento austro-ungarico e fondatore della Democrazia Cristiana, fu una delle figure più autorevoli della rinascita italiana. Antifascista, europeista convinto, statista di profonda ispirazione cattolica, guidò l’Italia nei difficili anni della ricostruzione e della transizione verso la democrazia parlamentare.
De Gasperi sarà presidente del Consiglio per ben otto governi consecutivi (dal 1945 al 1953), ponendo le basi per la stabilità istituzionale e il rilancio economico del dopoguerra.
Un governo di unità nazionale
Il primo governo repubblicano fu un esecutivo di unità nazionale, composto da Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Comunista Italiano, a testimonianza della volontà di ricostruire il Paese attraverso una larga convergenza politica e istituzionale.
Tra le sfide principali:
la scrittura della nuova Costituzione,
la ricostruzione economica e sociale,
il consolidamento delle istituzioni repubblicane.
Un’eredità ancora attuale
Il 24 giugno 1946 rappresenta il vero battesimo operativo della Repubblica Italiana, il giorno in cui le scelte del popolo italiano iniziarono a prendere forma concreta attraverso l’azione di governo.
L’eredità di quel primo governo De Gasperi rimane viva ancora oggi: un modello di politica sobria, responsabile e orientata al bene comune, in un tempo in cui l’Italia aveva bisogno di unità, visione e fiducia nel futuro.
