Dodici anni dopo la tragedia di Acqualonga, il ricordo dell’ex sindaco di Monteforte Costantino Giordano: “Io c’ero. Quelle immagini non si cancellano”

Dodici anni dopo la tragedia di Acqualonga, il ricordo dell’ex sindaco di Monteforte Costantino Giordano: “Io c’ero. Quelle immagini non si cancellano”

Monteforte Irpino (AV), 28 luglio 2025 – Dodici anni dopo la tragedia del viadotto Acqualonga, in cui persero la vita 40 persone precipitate con un pullman dal cavalcavia dell’autostrada A16, il ricordo resta vivo e straziante. Tra i primi ad arrivare sul luogo del disastro, quella sera del 28 luglio 2013, c’era Costantino Giordano, all’epoca sindaco di Monteforte Irpino.

Oggi, nel giorno della commemorazione, Giordano rompe il silenzio con una testimonianza toccante e intensa:

“Io c’ero. Nell’inferno di Acqualonga ero insieme ai soccorritori, davanti a me c’erano i corpi delle vittime innocenti di una tragedia senza precedenti”, ha dichiarato.

Una notte lunga, tragica, impossibile da dimenticare per chi ha scavato tra le macerie e soccorso i superstiti. “Non ho mai cancellato quelle immagini dalla mia mente: i vigili del fuoco, le misericordie, i tanti concittadini volontari armati solo di solidarietà e coraggio. Ogni istante di quella notte di terrore è rimasto impresso dentro di me”, racconta Giordano, con voce ancora scossa.

Anche oggi, ogni volta che passa su quel tratto autostradale, il pensiero torna lì, a quel viadotto che si è trasformato in simbolo di dolore e di memoria. “Penso alle vittime, ai loro familiari, a chi ha perso tutto in un attimo”.

Per tenere vivo il ricordo e onorare le vittime, durante il suo mandato, l’amministrazione comunale di Monteforte guidata da Giordano ha voluto lasciare un segno concreto: la scultura “Vivere ancora”, installata in un punto simbolico del territorio e rivolta verso Pozzuoli, città d’origine delle vittime.

“Vivere ancora, nel cuore di chi resta. Negli occhi di chi ha visto. Nella memoria di tutti”, ha detto l’ex sindaco.

Un gesto che testimonia un legame indissolubile tra due comunità, Monteforte e Pozzuoli, unite da un dolore condiviso ma anche da una volontà comune di non dimenticare.

“Oggi come allora, la comunità di Monteforte si stringe a quella di Pozzuoli e si unisce al ricordo di chi ha perso la vita. Uniti da un filo che non si potrà spezzare mai”, conclude Giordano.

Dodici anni dopo, le parole del sindaco di allora risuonano forti, ricordando che la memoria non è solo un dovere, ma un atto di umanità e responsabilità collettiva.